Sud Corea: documento dei vescovi sul Rinnovamento carismatico cattolico
SEOUL, 12 gen 08 - I vescovi sud-coreani hanno pubblicato un documento in cui segnalano
alcuni aspetti negativi del Movimento del Rinnovamento Carismatico Cattolico, pur
riconoscendone i contributi positivi alla vita della Chiesa in Corea. Scopo del documento,
preparato dalla Commissione episcopale per la Dottrina della Fede, è di offrire un
orientamento ai carismatici cattolici indicando gli aspetti di incompatibilità di
alcune pratiche con l’insegnamento della Chiesa. Intitolato “Per una corretta comprensione
dello Spirito Santo”, il testo riconosce la grande dedizione dei fedeli carismatici
che ha permesso al movimento di crescere nel Paese, ma evidenzia anche diverse condotte
e pratiche che lo danneggiano. Nelle sue 88 pagine si parla di fraintendimenti sulla
fede, di comportamenti non etici, di abusi nell’uso dei carismi e di interpretazioni
erronee degli insegnamenti della Chiesa da parte di alcuni suoi membri, nonché di
un certo fanatismo che anima i loro incontri. Nelle mire dei vescovi sono in particolare
alcune credenze diffuse da taluni gruppi, come quella secondo la quale i peccati
degli antenati si trasmettono alla discendenza e vanno quindi purificati con riti
di guarigione, pena una serie di disgrazie. Un’“affermazione falsa”, ricorda il documento,
che contrasta con la dottrina della Chiesa sulla Grazia ricevuta attraverso il sacramento
del Battesimo, che toglie tutti i peccati, compreso quello originale. I vescovi segnalano
anche il comportamento scorretto di alcuni suoi membri che hanno privilegiato la fama,
il denaro, i privilegi e il proprio tornaconto personale, trascurando il bene comune
della Chiesa. Alcuni responsabili dell’Associazione nazionale dei carismatici cattolici
coreani (NCCSA) interpellati dall’agenzia Ucan hanno riconosciuto che questi rilievi
sono corretti se riferiti agli inizi del movimento in Corea, negli anni 70 e 80, ma
che oggi molte cose sono cambiate. Secondo la NCCSA, gruppi carismatici sono oggi
presenti in tutte le diocesi sud-coreane . (L.Z.)