Il Papa: il Tempo ordinario dell'Anno liturgico ci invita a vivere in quotidiana amicizia
con Gesù
La Chiesa vive oggi l’inizio del Tempo ordinario. Dopo la celebrazione del Natale
i cristiani sono chiamati a far entrare nella vita ordinaria lo straordinario mistero
dell’Incarnazione del Verbo di Dio. Il servizio di Sergio Centofanti.
Madre
Teresa di Calcutta diceva che la santità è vivere le piccole cose ordinarie di tutti
i giorni con straordinario amore. Benedetto XVI così spiega la particolarità del Tempo
ordinario dell'Anno liturgico:
“La bellezza di
questo tempo sta nel fatto che ci invita a vivere la nostra vita ordinaria come un
itinerario di santità, e cioè di fede e di amicizia con Gesù, continuamente scoperto
e riscoperto quale Maestro e Signore, Via, Verità e Vita dell'uomo”. (Angelus del
15 gennaio 2006)
Nel Vangelo odierno c’è l’esortazione
di Gesù: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al
vangelo».San Francesco d’Assisi affermava che nella fede siamo sempre tutti principianti
perché ogni giorno bisogna ricominciare da capo e dire sì a Cristo: è riscoprire tutti
i giorni la gioia di cercarlo e di trovarlo:
“La
gioia più vera, infatti, sta nel rapporto con Lui incontrato, seguito, conosciuto,
amato, grazie ad una continua tensione della mente e del cuore. Essere discepolo di
Cristo: questo basta al cristiano. L'amicizia col Maestro assicura all'anima pace
profonda e serenità anche nei momenti bui e nelle prove più ardue. Quando la fede
si imbatte in notti oscure, nelle quali non si ‘sente’ e non si ‘vede’ più la presenza
di Dio, l'amicizia di Gesù garantisce che in realtà nulla può mai separarci dal suo
amore (cfr Rm 8, 39)”. (Angelus del 15 gennaio 2006)
Il
Tempo ordinario ci invita così a riprendere, all'inizio di un nuovo anno, un cammino
di fede mai concluso nella ricerca di Cristo, sorgente inesauribile di verità e di
vita:
“Per il credente è sempre un'incessante
ricerca e una nuova scoperta, perché Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre, ma noi,
il mondo, la storia, non siamo mai gli stessi, ed Egli ci viene incontro per donarci
la sua comunione e la pienezza della vita. Chiediamo alla Vergine Maria di aiutarci
a seguire Gesù, gustando ogni giorno la gioia di penetrare sempre più nel suo mistero”.
(Angelus del 15 gennaio 2006)