Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
Con la Festa del Battesimo del Signore si conclude il Tempo di Natale. La Liturgia
ci presenta il Vangelo in cui Giovanni battezza Gesù nel Giordano. Il Signore, uscendo
dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una
colomba, mentre una voce dal cielo diceva:
«Tu sei il Figlio mio, l'amato:
in te ho posto il mio compiacimento».
Ascoltiamo il commento del teologo,
don Massimo Serretti, docente di Cristologia all'Università Lateranense:
(musica)
Il
punto del fiume Giordano, nel quale Gesù si fa battezzare da Giovanni, è il punto
in cui il Signore aveva aperto le acque al popolo eletto, perché potesse compiersi
la promessa dell’ingresso nella terra. Attraverso le acque, il Signore compie la promessa
e ci conduce nella nostra terra, nella terra che c’è assegnata. Le acque sono l’elemento
instabile e quindi l’elemento dal quale si è circondati, travolti e sommersi. L’attraversamento
delle grandi acque è un’immagine della lotta e del combattimento della vita. Gesù
entra nell’acqua del Giordano, Lui stesso vi entra, e uscendo dall’acqua il Padre
lo consacra con il dono dello Spirito quale nuovo Mosè, che condurrà il nuovo popolo
vittoriosamente attraverso le acque profonde e tumultuose della vita e della storia.