Vietnam: nuova direttiva allontana la restituzione dei beni della Chiesa
Nessuna delle 2250 proprietà requisite alla Chiesa vietnamita sarà restituita ai proprietari
e quelle “trasmesse” dallo Stato a “organizzazioni o agenzie, debbono essere utilizzate
effettivamente per il fine precisato e non ferire i sentimenti dei fedeli” o saranno
tolte ai concessionari ed usate per fini pubblici. Saranno severamente punite le manifestazioni
di questi ultimi che creassero “disordine sociale”. Dice così la nuova direttiva del
primo ministro vietnamita Nguyen Tan Dung concernente “i terreni e le proprietà in
rapporto con la religione”, resa nota il 6 gennaio scorso. La disposizione - scrive
l’agenzia AsiaNews - prende evidentemente spunto dalle vicende, che non cita, della
ex delegazioni apostolica e della parrocchia di Thai Ha ad Hanoi e dalla vicenda del
convento delle suore di San Paolo a Vinh Long. La norma, innanzi tutto afferma che
i terreni confiscati dallo Stato “prima dell’1 luglio 1991 vanno regolati da una Risoluzione
pubblicata il 26 novembre 2002, che stabiliva che tutti i terreni e le proprietà espropriati
prima del primo luglio 1991, per creare il regime socialista in Vietnam, non saranno
restituiti ai proprietari. E tutte le proprietà della Chiesa rientrano in tale categoria.
La conferma della norma del 2003 fa cadere qualsiasi ipotesi di restituzione, che
lo stesso governo aveva lasciato intravedere. “La nuova direttiva non contiene nulla
di nuovo”, commenta padre Joseph Nguyen, di Hanoi. “Quanto accaduto alla delegazione
apostolica – ha aggiunto a VietCatholic News – è un esempio. E’ stata trasformata
in un parco pubblico, anche se a poche centinaia di metri c’è il grande parco di Hoan
Kiem. Si può dire che ora è usata ‘effettivamente’ ed ‘in modo da non offendere i
sentimenti dei fedeli?’”. ”In realtà – conclude – la direttiva non tenta di risolvere
le questioni relative ai terreni ed alle proprietà ecclesiastiche prese dal governo”.
Essa “punta sulla minaccia di punire duramente qualsiasi protesta per i terreni da
parte di cattolici o fedeli di altre religioni”. (R.P.)