La crisi economica mondiale non risparmia le diocesi francesi
Secondo quanto riferisce il quotidiano cattolico “La Croix”, a fronte dell’aumento
delle spese fisse, sta calando il numero dei donatori e il 2009 non promette nulla
di buono. Alcune diocesi hanno già i conti in rosso: è il caso della diocesi di Evry-Corbel-
Essonnes, vicino a Parigi, il cui vescovo mons. Michel Dubost, aveva lanciato il campanello
di allarme a dicembre, in un video-messaggio su internet: “Le offerte alla Chiesa
hanno portato 3,5 milioni di euro, mentre le spese (assorbite in larga parte dagli
stipendi per il personale dipendente dalla diocesi) sono di 4,5 milioni di euro. Abbiamo
un grave deficit e mi domando come faremo a pagare”, ha dichiarato il vescovo nel
messaggio. Ma la crisi non riguarda solo l’area intorno alla capitale. L’economo della
diocesi di Amiens, nel Nord della Francia, ha riferito a “La Croix” che dopo tre anni
di crescita delle entrate, il 2007 ha registrato una stagnazione, mentre nel 2008
le entrate si sono ridotte del 2-3%”. Cifre analoghe si registrano nelle diocesi di
Troyes e Limoges, mentre l’arcidiocesi di Lione, nel Centro-Sud della Francia, ha
sì chiuso l’anno in parità, ma per il 2009 si aspetta un anno difficile. Per fare
fronte alle difficoltà non resta che cercare di ridurre le spese e aumentare in qualche
modo le entrate. Nella peggiore delle ipotesi potrebbe rendersi necessaria la vendita
di alcuni immobili di proprietà della Chiesa. Intanto, alcune diocesi stanno già cercando
di correre ai ripari con campagne di sensibilizzazione. È il caso della diocesi di
Amiens che ha scelto come slogan: “Anche per la Chiesa i soldi non piovono dal cielo”,
o dell’arcidiocesi di Lione che a fine dicembre ha richiamato l’attenzione dei fedeli
con un altro slogan: “Le azioni che non crollano mai sono le buone azioni …. Dare
un’offerta è agire per far vivere la Chiesa cattolica oggi”. L’indagine condotta dal
quotidiano cattolico rileva un dato sorprendete: la solidarietà finanziaria all’interno
della Chiesa francese è piuttosto limitata, che sia tra diocesi o parrocchie. Difficile
quindi trovare una diocesi o parrocchia che aiuti un’altra in difficoltà. (L.Z.)