2009-01-07 15:21:28

Si inasprisce la guerra del gas tra Russia ed Ucraina


Si inasprisce sempre di più la guerra del gas tra Russia ed Ucraina. Kiev ha annunciato lo stop di tutti i rifornimenti di gas russo destinati all'Europa Occidentale. Smentite da parte di Mosca, che parla di una semplice riduzione dell’erogazione. Ma in Austria, Polonia, Ungheria, Croazia, Slovenia e Repubblica Ceca già da questa mattina si segnalano le prime difficoltà. Intanto la Commissione Europea, in attesa del vertice di domani a Bruxelles tra Russia e UE, si è detta pronta ad inviare propri osservatori nell’area per misurare il volume di gas transitante tra i due Paesi. Da Bruxelles giunge anche un appello affinché le forniture riprendano da domani, “altrimenti la presidenza Ue dovrà prendere nuove iniziative”. A dichiararlo il premier ceco, Mirek Topolanek, presidente di turno dell'Ue, che ha preannunciato una dichiarazione congiunta presidenza-Commissione Ue per questo pomeriggio. Da parte sua, il presidente ucraino Viktor Iushenko ha inviato un messaggio al collega russo Dmitri Medvedev per chiedere di riprendere le trattative sul gas. La nuova crisi è scoppiata dopo che il monopolista russo del gas, Gazprom, ha tagliato le forniture a Kiev il 1° gennaio. Il colosso energetico accusa l’Ucraina di non avere pagato i debiti pregressi e di sottrarre illecitamente decine di milioni di metri cubi di gas al giorno. Quali scenari si potrebbero aprire a questo punto, sia dal punto di vista politico che energetico? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Fulvio Scaglione, vice-direttore di Famiglia Cristiana ed esperto di area ex sovietica.RealAudioMP3


R. – Dal punto di vista politico e dal punto di vista energetico, perché ovviamente le risorse energetiche fanno politica. Io credo che si arriverà in tempi non lunghissimi ad una riapertura delle trattative. Credo che questo di Mosca sia un gesto assolutamente dimostrativo e che non sia destinato ovviamente a durare troppo per le evidenti ragioni, perché l’Europa occidentale ha bisogno di gas e perché l’Ucraina non può essere costretta alla fame e al gelo e così via.

 
D. – Alcuni osservatori ritengono che Mosca voglia, attraverso questa mossa, imporsi sulla scena internazionale come superpotenza capace di condizionare l’intera Europa. Quanto questa analisi, secondo te, può essere veritiera?

 
R. – Credo che in certa parte Mosca sia già in grado di condizionare il quadro politico internazionale, Europa e non Europa. Non credo ovviamente che a Mosca convenga mettersi sulla strada dello scontro frontale con l’Europa, perché l’Europa è un ottimo cliente delle risorse energetiche che Mosca mette in vendita e quindi taglierebbe così una delle fonti principali di introito per la Russia stessa. D’altra parte io non vorrei che fosse sottovalutata anche la posizione da questo punto di vista dell’Ucraina, perchè anche l’Ucraina fa un gioco geopolitico e geostrategico: l’Ucraina conta proprio sul fatto che Mosca non può tagliarle i rifornimenti senza in qualche modo danneggiare anche l’Europa e mettersi in urto con l’Europa. E’ per questo che l’Ucraina mantiene il punto. E' anche questo un fattore che non andrebbe, secondo me, troppo sottovalutato.

 
D. – Quella tra Russia ed Ucraina è una storia di rapporti difficili che va avanti da tanto tempo...

 
R. – Sì, fin troppo. Sembrano due Paesi fatti apposta per mettersi in urto, perché la Russia specula sulle risorse energetiche, come si diceva anche da un punto di vista politico, e l’Ucraina, che dipende totalmente dalla Russia per i suoi rifornimenti energetici e non solo, ha adottato questa politica antirussa un po’ frenetica e un po’ insensata, che ovviamente la mette in diretta rotta di collisione con Mosca.







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