L'Epifania, festa dell'incontro tra Dio e l'uomo. Una riflessione di don Cesare Bissoli
Epifania, un "mistero multiforme": così Benedetto XVI ha parlato della solennità liturgica
odierna, durante la Messa presieduta stamattina nella Basilica di San Pietro. Un mistero
che celebra la manifestazione di Gesù - sacerdote, re e profeta - al cospetto dei
Magi e dunque un mistero che tocca le corde essenziali della vocazione cristiana.
Federico Piana ne ha parlato con don Cesare Bìssoli, docente di Teologia
alla Pontificia Università Salesiana:
R. -
Quella dell’Epifania è una festa contemplativa dove il cristiano, alla luce anche
dell’episodio dei Magi, va oltre le apparenze. Si domanda: chi è Gesù? E poi, la grande
scoperta: la luce che irradia, tipica della manifestazione di Cristo. “Epifania” è
manifestazione, è rivelazione: Gesù è il Figlio di Dio dato a noi da Dio attraverso
la Santa Vergine Maria. Quindi, è la festa della identità stessa di Gesù fin dagli
inizi della sua vita in mezzo a noi. Da non perdere di vista, soprattutto, perché
altrimenti - se dimentichiamo questo - tradiamo la manifestazione, chi è veramente
Gesù.
D. - Per quale motivo in questi anni si è persa
di vista questa festa molto importante per noi, ed è prevalsa la “Befana”?
R.
- E’ la secolarizzazione che è avanzata: man mano che il senso liturgico della festa
è andato sbiadendo, lo è stato anche la festa dell’Epifania. Che resta però una festa
missionaria che ha portato a dare attenzione in particolare ai bambini: è sempre Gesù
Bambino che si manifesta come il Grande, il Signore, il Salvatore.
D.
- Don Cesare, va detto che questa festa dovrebbe interrogare i genitori: bisognerebbe
dire a loro di celebrare prima l’Epifania che la Befana…
R.
- Il fatto è che questo periodo di Natale è diventato un periodo di "fuga", di week-end,
per cui anche queste celebrazioni si sono un po’ perse di vista. Ma, almeno, si supporrebbe
che nelle comunità cristiane, e in genitori in esse, durante l’Avvento avessero di
fronte a sé questi avvenimenti distribuiti, non sarebbe neanche giusto guardare solo
al Natale in questo periodo: c’è la festa della Madre di Dio il primo dell’anno, c’è
la festa dell’Epifania, c’è il Battesimo di Gesù… Pensare alle origini di Gesù e della
nostra fede in lui e di lì ricuperare questo valore profondo dell’Epifania. Invece
i più riducono tutto all’incontro con i Magi, che è anche vero, ma l’Epifania non
è solo questo: l’incontro con i Magi ci ricorda l’avverarsi storico della manifestazione
di Gesù, con della gente lontana che viene ad incontrarlo, lo ricerca… L’Epifania
è Gesù che vuole incontrare le persone.
D. - Come
si può, don Cesare, riscoprire questa manifestazione, soprattutto nei nostri cuori?
R.
- Quando Gesù è nato, qualcosa è avvenuto. Il cristiano sa di avere la compagnia di
Gesù con sé, sa che una tenda s’è piantata in mezzo a noi. E allora, questo amore
di Gesù diventa meditazione su Gesù. Occorre anche fermarsi ed aiutare la gente a
capire cosa è avvenuto, che dono abbiamo in mezzo a noi. Se non c’è una riflessione,
resta sempre una grande celebrazione folkloristica. Una fede come la nostra va anche
meditata: c’è un’interiorità da riscoprire! Gesù è dentro di noi, però va anche colto.
(Montaggio a cura di Maria Brigini)