Mons. Castellani: essere profeti di fiducia per rilanciare le vocazioni
Vocazione fa necessariamente rima con fede. Dalla qualità di quest’ultima dipende
in sostanza il risveglio delle risposte alla chiamata di Dio. E perciò mons. Mariano
Crociata sottolinea: “Ben vengano tutti i cammini vocazionali, ma a condizione che
sia nutrita e sostanziata la fede, cioè la relazione di figliolanza con Dio per Cristo
nello Spirito”. Il segretario generale della Cei è intervenuto ieri al Convegno del
Centro nazionale vocazioni, che si è concluso oggi con il bilancio finale da parte
di mons. Italo Castellani, arcivescovo di Lucca e presidente della Commissione episcopale
che cura il settore vocazionale. Una tre giorni quella del primo simposio del 2009
che come di consueto ha fatto il punto della situazione e aperto nuovi scenari a questo
tipo di pastorale. Da un lato, come ha ricordato il direttore del Cnv, don Nico Dal
Molin, le paure di tanti giovani (paura del futuro, di scelte definitive, di impegni
seri), dall’altro l’offerta di speranza della Chiesa. “Dobbiamo essere profeti di
fiducia – ha detto mons. Castellani – cioè costanti nella preghiera, credenti nell’iniziativa
di Dio, innamorati della Chiesa e annunciatori dell’Amore del Risorto. Così le ferite
dell’uomo contemporaneo, diventeranno feritoie - ha concluso l’arcivescovo - attraverso
cui far passare la Grazia”. (A cura di Mimmo Muolo)