2009-01-03 16:08:52

Honduras: il cardinale Rodríguez Maradiaga chiude le 40 ore di preghiera e digiuno per la pace e la solidarietà


In Honduras, presso la cattedrale metropolitana di Tegucigalpa, molti fedeli si sono dati appuntamento la notte dell’ultimo dell’anno per 40 ore di preghiera e digiuno e per chiedere al Signore "pace, speranza e solidarietà, urgenti e necessarie per affrontare le sfide del nuovo anno". Il cancelliere dell'arcidiocesi, padre Carlomagno Núñez ha osservato: "Si tratta di un esercizio dell'anima per crescere insieme nella cultura della vita e dell'amore". Parole che sono risuonate alle 5 del mattino nell'omelia del cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga che ha commentato il messaggio del Papa: "Combattere la povertà, costruire la pace; l'importanza di saper far crescere dentro ciascuno di noi la presenza dell'altro, in particolare del più debole e bisognoso". Poi, il porporato ha chiuso le lunghe ore di preghiera ricordando che "per avvicinarci alla pace dobbiamo rinunciare alla nostra cattiva disposizione, in favore di propositi di giustizia vera, poiché solo così potremo raggiungere la pace con Dio, con il Creato, con gli altri e con noi stessi". “Perciò in quest'ora chiediamo al Signore – ha aggiunto - che ci benedica soprattutto con la sua pace". L’arcivescovo di Tegucigalpa, riflettendo sulla vita e le minacce che l’insidiano, ha rilevato che “molti comportamenti delle società moderne sviliscono il senso profondo di questo dono di Dio, trasformandolo in condotte di morte”. Tra questi atteggiamenti, il porporato ha citato in particolare la violenza nel mondo e naturalmente nel suo Paese: questione della quale si occupa da molto tempo. A metà dell’anno scorso, l’arcivescovado della capitale honduregna ha lanciato una campagna pastorale contro le tante violenze che la popolazione patisce, in particolare i sequestri, in aumento negli ultimi tempi: nel 2008 sono stati oltre 40 e in almeno 17 casi si è trattato di vittime al di sotto dei 15 anni. Dall’altra parte anche gli omicidi, a volte per motivi banali, soprattutto tra bande giovanili rivali (le cosiddette “maras”), sono aumentati passando da 2000 a 3418 nell’ultimo anno. “Questa realtà - ha osservato il cardinale Rodríguez Maradiaga - ci dimostra quanto grave sia tra noi il problema della violenza, e quanto ancora più pericolose siano le sue conseguenze nella misura in cui rafforzano la cultura della morte”. Infine, il porporato ha ricordato, sottolineando quanto ribadito dal Santo Padre in questi giorni, la violenza in Terra Santa: “In questi momenti di digiuno e di preghiera dobbiamo tenere presente tutti coloro che in diverse parti del mondo vivono in mezzo alle violenze, in particolare le vittime di conflitti armati, come accade ora in Israele e nei territori palestinesi come la Striscia di Gaza”. (A cura di Luis Badilla)







All the contents on this site are copyrighted ©.