2009-01-03 15:35:27

Concluso l'Incontro europeo dei giovani promosso dalla Comunità di Taizé a Bruxelles


Preghiera, canti, comunione. Sono i momenti che hanno scandito il 31.mo Incontro europeo dei giovani organizzato dalla comunità di Taizé, che si è concluso ieri a Bruxelles. Dal 29 dicembre i circa 40 mila giovani provenienti da tutto il mondo che hanno preso parte a questa riunione, sono stati ospitati dalle famiglie della zona. Durante l'evento è stata resa nota la “Lettera dal Kenya” del priore della comunità di Taizè, frère Aloise, che ha raccolto le esperienze del recente incontro dei giovani di Taizé a Nairobi. Il prossimo raduno si svolgerà tra un anno a Poznan, in Polonia. Ma quale l’esperienza più importante dell'Incontro a Bruxelles? Debora Donnini lo ha chiesto allo stesso frère Alois:RealAudioMP3


R. – Forse la cosa più importante è stata l’esperienza dell’ospitalità; questa è un’esperienza di Chiesa, e c’era una grande gioia durante l’incontro, e i giovani hanno trovato – e penso anche gli abitanti di Bruxelles – una speranza con quest’esperienza di comunione profonda, e questo rimane un segno che la Chiesa vive.

 
D. – Quali sono stati i momenti più importanti a livello di preghiera e di riflessione?

 
R. – Le preghiere nel grande padiglione dell’esposizione; forse sono questi i grandi momenti di silenzio, dove essere tutti insieme - 40 mila persone – in silenzio per alcuni minuti, pregando anche per le sofferenze nel mondo, in Medio Oriente, per tutte le situazioni dove la gente soffre.

 
D. – Qual è il messaggio che Lei ha voluto dare con la lettera dal Kenya?

 
R. – Il messaggio centrale è che dobbiamo cercare la sorgente della fede; oggi non possiamo rinnovare la società e anche la Chiesa se non viviamo vicino a Cristo, in una comunione personale con il Cristo: questo ci dà la pace del cuore e può dare anche la pace all’umanità.

 
D. – Bruxelles è stato un incontro nel cuore dell’Europa; in questo senso, che messaggio avete voluto dare?

 
R. – Abbiamo pubblicato un messaggio all’Unione Europea per un’Europa aperta e solidale, e forse è importante, oggi, mettere insieme due cose: i giovani e le istituzioni.







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