2009-01-02 17:04:12

Il cardinale Vallini ha celebrato i funerali di don Mario Torregrossa, il parroco bruciato da uno squilibrato nel '96


Grande commozione questa mattina nella Chiesa romana di San Carlo da Sezze ad Acilia dove il cardinale vicario Agostino Vallini ha presieduto i funerali di don Mario Torregrossa, il sacerdote siciliano bruciato da uno squilibrato nel novembre del 1996 mentre era in preghiera davanti al Tabernacolo e spentosi il 30 dicembre all’età di 64 anni. Il cardinale Vallini ha ricordato con parole toccanti don Mario - “un santo sacerdote, ha detto - che lascia una grande eredità di fede, speranza e carità”. Ha ricordato il suo impegno per i giovani e i poveri, completamente affidato alla Provvidenza. Questa era la sua ricchezza. Don Mario, giunto a Roma dalla sua Messina, ha iniziato tutto da un garage: poi un gruppo di famiglie ha ipotecato le proprie case ed è iniziata la costruzione della parrocchia e del Centro di formazione giovanile “Madonna di Loreto” di cui Giovanni Paolo II ha benedetto la prima pietra nel dicembre del 1987. Accoglieva tutti, aiutava tutti: aveva una grande fiducia nell’uomo, da alcuni scambiata per ingenuità: una fiducia ben fondata nella fede in Dio. E come ogni sacerdote di frontiera che fa il bene sempre, anche quando c’è chi ragionevolmente lo sconsiglia, ha avuto non pochi problemi e minacce. Un giorno, uno squilibrato gli ha versato benzina sul corpo mentre era in preghiera in Chiesa e gli ha dato fuoco. Il cardinale Vallini ha ricordato il perdono incondizionato di don Mario al suo aggressore. Quel fuoco ha accartocciato il suo corpo costringendolo su una sedia a rotelle. Don Mario voleva fare ancora tante cose. Ma ora era lui a dipendere dagli altri in tutto. Ha passato gli ultimi anni in fondo alla chiesa a confessare e a salutare, sempre col sorriso sulle labbra, pronto a dare parole di speranza, sempre innamorato della vita. Lascia in eredità il suo ultimo sogno: un dormitorio per i poveri che non hanno casa. Un dormitorio - diceva don Mario - in cui ogni povero abbia la sua stanza, perché avendo il meglio possa sentirsi veramente amato. (A cura di Sergio Centofanti)RealAudioMP3








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