Libertà nella Verità: ripercorriamo il magistero e il ministero pastorale di Benedetto
XVI nel 2008
Tre viaggi apostolici internazionali, quattro visite pastorali in Italia, 42 udienze
generali, oltre due milioni di fedeli presenti agli incontri pubblici in Vaticano
e a Castel Gandolfo, oltre venti capi di Stato e di governo incontrati, 28 gruppi
di vescovi di tutto il mondo ricevuti in visita ad Limina. Sono alcuni dei numeri
del 2008 di Benedetto XVI. Un anno intenso quello del Papa, ricco di avvenimenti significativi,
come ci racconta in questo servizio Alessandro Gisotti:
Annunciare
la gioia della speranza cristiana, testimoniare la bellezza dell’incontro con Cristo,
mostrare la forza della verità che rende liberi, sfidando lo spirito del tempo. Questo,
Benedetto XVI, ha fatto instancabilmente in questo anno che volge al termine, sia
che parlasse ad una moltitudine di giovani a Sydney o dinnanzi ai rappresentanti delle
nazioni al Palazzo di Vetro, o ancora pellegrino tra i pellegrini al Santuario mariano
di Lourdes. Un 2008 che Benedetto XVI inizia con un accorato appello per la concordia
tra i popoli. Il primo gennaio, Giornata mondiale della pace, indica nella famiglia
un modello per il dialogo tra le nazioni: “Lo stesso amore
che costruisce e tiene unita la famiglia, cellula vitale della società, favorisce
l’instaurarsi tra i popoli della terra di quei rapporti di solidarietà e di collaborazione
che si addicono a membri dell’unica famiglia umana”. E’
il primo di una serie di appelli per la pace che il Papa rivolgerà ogni volta che
il fragore delle armi sopraffarrá la voce dei più deboli. Benedetto XVI chiede la
fine delle violenze anticristiane in Iraq, culminate nell’uccisione dell’arcivescovo
di Mossul, mons. Rahho. Condanna come disumani gli atti di terrorismo a Mumbai. Esorta
alla riconciliazione in Terra Santa, nuovamente sconvolta dalla violenza, alla pace
nel Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo. Particolarmente drammatica
l’estate del 2008 con il conflitto in Caucaso tra Russia e Georgia e lo scatenarsi
della violenza anticristiana nello Stato indiano dell’Orissa. Il Papa è vicino ai
fedeli provati dalla sofferenza: “Imploro il Signore che
li accompagni e sostenga in questo tempo di sofferenza e dia loro la forza di continuare
nel servizio d’amore in favore di tutti. Invito i leader religiosi e le autorità civili
a lavorare insieme per ristabilire tra i membri delle varie comunità la convivenza
pacifica e l’armonia che sono sempre state segno distintivo della società indiana”. (Udienza
generale, 27 agosto 2008) La pace e la difesa della legge naturale
iscritta nel cuore di ogni uomo, vero fondamento dei diritti umani, sono al centro
dello storico discorso che Benedetto XVI rivolge nell’aprile scorso all’Assemblea
generale dell’Onu a New York. Un viaggio apostolico, quello negli Stati Uniti, in
cui il Papa non manca di esprimere vergogna per gli abusi compiuti su minori da sacerdoti
e religiosi. Un coraggio e una chiarezza che aiutano a sanare le ferite. Tantissimi
giovani partecipano alle Messe che il Papa celebra in terra americana. Speranze e
difficoltà della gioventù stanno particolarmente a cuore a Benedetto XVI che all’inizio
dell’anno a loro, in particolare a quelli della diocesi di Roma, dedica una Lettera
sull’emergenza educativa. Poi, a luglio a Sydney, la XXIII Gmg incentrata sull’azione
della Spirito Santo nella vita dei giovani cristiani. Non un punto d’arrivo, avverte
il Papa, ma di partenza: “Al termine di questa straordinaria
esperienza di Chiesa, che ci ha fatto vivere una rinnovata Pentecoste, tornate a casa
rinvigoriti dalla forza dello Spirito Santo. Siate testimoni di Cristo risorto, speranza
dei giovani e dell’intera famiglia umana!". (20 luglio 2008) Nuovi
positivi sviluppi si registrano in questi mesi nel rapporto con l’Islam: a novembre
si tiene a Roma il seminario organizzato dal Forum cattolico-musulmano. Sono i frutti
del dialogo nella verità, indicato da Benedetto XVI fin dall’inizio del suo Pontificato.
Nel 2008, sono particolarmente significativi i progressi sulla via dell’ecumenismo.
A maggio, il Patriarca armeno Karekin II visita il Papa in Vaticano. A novembre è
la volta del Catholicos Aram I. Il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I è a Roma
tre volte nel corso dell’anno. Vicinanza agli ortodossi russi viene espressa dal Papa
alla morte di Alessio II a dicembre con l’auspicio che Roma e Mosca proseguano sulla
via del dialogo. A sostenere gli sforzi ecumenici contribuisce anche una grande iniziativa
voluta da Benedetto XVI: l’indizione dell’Anno Paolino. Ecco come il Pontefice ne
spiega le motivazioni, il 28 giugno, durante la Celebrazione dei Primi Vespri della
Solennità dei Santi Pietro e Paolo: “Paolo vuole parlare
con noi - oggi. Per questo ho voluto indire questo speciale "Anno Paolino": per ascoltarlo
e per apprendere ora da lui, quale nostro maestro, ‘la fede e la verità’, in cui sono
radicate le ragioni dell’unità tra i discepoli di Cristo”. All’Apostolo
delle Genti, il Papa dedica inoltre un ciclo di catechesi dell’udienza generale del
mercoledì. Con l’Anno Paolino, l’altro grande evento ecclesiale voluto dal Papa nel
2008 è il Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio, convocato in ottobre in Vaticano.
Così, il Papa presenta il tema dell’assise, nella Messa d’apertura a San Paolo fuori
le Mura, il 5 ottobre: “Solo la Parola di Dio può cambiare
in profondità il cuore dell’uomo, ed è importante allora che con essa entrino in una
intimità sempre crescente i singoli credenti e le comunità. L’Assemblea sinodale volgerà
la sua attenzione a questa verità fondamentale per la vita e la missione della Chiesa.
Nutrirsi della Parola di Dio è per essa il compito primo e fondamentale”. In
questo 2008, Benedetto XVI intensifica le occasioni di dialogo con il mondo della
scienza. Ricorrenti sono le riflessioni del Papa sulla crisi economica globale. Nei
messaggi ai vertici della Fao come anche all’incontro dell’Onu sugli Obiettivi del
Millennio, Benedetto XVI chiede di rimettere la persona, e la sua dignità, al centro
dei rapporti economici. Significativamente, nel Messaggio per la Giornata Mondiale
della Pace del 2009 sottolinea “le ripercussioni negative che la situazione di povertà
di intere popolazioni finisce per avere sulla pace”. Ecco la sua esortazione, nell’udienza
del maggio scorso ai membri della Fondazione “Centesimus Annus”: “Al
centro di ogni programmazione economica, specialmente considerando la vasta e complessa
rete di relazioni che caratterizza l’epoca post-moderna, occorre che ci sia sempre
la persona, creata a immagine di Dio e da Lui voluta per custodire ed amministrare
le immense risorse del creato”. (31 maggio 2008) Altro
tema sempre in primo piano nel Magistero di Benedetto XVI è il sì alla vita, la sua
difesa dal concepimento alla morte naturale. In particolare, il Papa torna più volte
sull’insegnamento dell’Enciclica Humanae Vitae, di cui ricorre il 40.mo anniversario.
Con quel documento - sempre attuale, sottolinea - Paolo VI ha mostrato coraggiosamente
che l’amore coniugale, aperto al dono inestimabile della vita, deve coniugare libertà
e verità.