Messaggio di Bartolomeo I per il Natale "unica realtà contro le falsità e le illusioni"
Le feste del Natale sono “l’unica risposta ai mali che affliggono il mondo”, schiacciato
dalle falsità del mondo finanziario e dalle illusioni con cui vengono nutriti i giovani,
vere e proprie “divinità secolarizzate”, “smentite” dalla storia. È quanto afferma
Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli, nel suo Messaggio natalizio inviato
a tutto il mondo, ripreso dall'agenzia AsiaNews. “La nascita del nostro Signore –
sottolinea nel Messaggio il patriarca - non ci promette una beata chimera o una astratta
eternità, ma ci offre la possibilità della nostra partecipazione alla vita divina.
In un mondo in piena crisi e confusione, queste parole intrise di verità suonano strane.
Le speranze della maggior parte degli uomini, basate per lo più su verità e divinità
secolarizzate, sono state smentite e umiliate. La personalità umana è stata schiacciata
dalle statistiche, i sondaggi, i computer e la finanza: cose prive di contenuti. La
natura viene continuamente offesa e l’ambiente soffre; i giovani sono stati illusi
e si stanno ribellando, protestando per le ingiustizie del presente e l’incertezza
del loro futuro. Un velo di buio avvolge il nostro pianeta e si ha l’impressione che
si voglia nascondere il messaggio che viene da Betlemme”. “La Chiesa però - afferma
Bartolomeo I - richiama tutti ad una più saggia riconsiderazione di tutto e ad una
rivalutazione delle priorità che bisogna dare alla nostra vita, nel rispetto della
persona e di Dio. E non smetterà mai di denunciare con voce forte, grazie anche alla
sua millenaria esperienza, che il Bambino nato nel presepe di Betlemme è l’unica speranza
per tutti, è la Parola e il compimento della vita, è la liberazione mandata dal nostro
Dio per tutto il Suo popolo”. “L’incarnazione del Figlio di Dio – precisa il patriarca
ecumenico – non è un fatto simbolico, come le incarnazioni professate da varie mitologie,
ma è una realtà storica avvenuta in un momento storico ben definito. Questo fatto,
l’incarnazione della Parola, ci dà la possibilità di superare i nostri limiti, non
nel senso di un raggiungimento delle virtù , come proclamato dai filosofi greci, né
con la serenità professata dal buddismo o da altri elementi di spiritualità orientali,
quali il Karma o le reincarnazioni”. (R.P.)