2008-12-27 14:21:01

Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica


In questa domenica la Chiesa celebra la Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe: la liturgia ci presenta il Vangelo della presentazione al Tempio del Signore con le parole di Simeone: uomo giusto e pio, lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo. Mosso dallo Spirito, si reca al tempio e, accogliendo tra le braccia il Bambino Gesù, benedice Dio, dicendo:

«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle gentie gloria del tuo popolo, Israele».

 
Ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia all'Università Lateranense:RealAudioMP3

Giuseppe e Maria salgono col Bambino Gesù a Gerusalemme per dare pieno compimento alla Legge. Dopo che l’Angelo, in Egitto, passando nella notte, aveva risparmiato i primogeniti di Israele, il Signore chiede che ogni primogenito maschio che nascerà sia riscattato. Quel Bambino, infatti, non è venuto ad abolire la Legge, ma a darle pieno compimento.

 
E’ la famiglia a compiere quel gesto di adesione e di osservanza del precetto divino. Il Bambino lo compie grazie a Giuseppe e a Maria. Presentando il Bambino al Tempio e riscattandolo la Santa Famiglia si mantiene legata alla storia santa, alla storia del Popolo eletto da Dio. E’ attraverso la famiglia che il Bambino viene inserito nella storia del Popolo: è attraverso la famiglia che vive l’appartenenza al Popolo.

 
C’è da chiedersi come potranno le nostre famiglie introdurre i loro figli nella storia santa se non vivono di legami stretti e concreti con quel grande Corpo che è il Popolo di Dio, la Chiesa. C’è da chiedersi, ancor prima, se, staccate da questa matrice, potranno ancora essere vere famiglie.







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