Intervista con Antonio Socci sul suo nuovo libro "Indagine su Gesù"
Da Marx a Kafka fino ad esponenti di altre religioni. Il fascino di Gesù è stato sentito
a tutte le latitudini del mondo e da persone anche “lontane”. Lo racconta il nuovo
libro del giornalista e scrittore Antonio Socci “Indagine su Gesù”. Un testo
che indaga anche sulle profezie del Vecchio Testamento, sulla straordinarietà della
Sindone e dei miracoli. Un libro, dunque, ricco di spunti. Ma sentiamo lo stesso
Socci intervistato da Debora Donnini:
R. – Il
fascino per la persona di Gesù è assolutamente universale. Penso alle pagine che ho
pubblicato di Nietzsche, di Renan, del giovane Marx, oppure di Gaetano Salvemini.
D.
– Lei prende in esame anche le profezie dell’Antico Testamento, in particolare quelle
di Isaia...
R. – Mi ha impressionato questo fenomeno
colossale di testi sacri del popolo ebraico, in cui alcuni passi venivano ritenuti
dai maestri del popolo ebraico prima di Gesù passi ispirati, profetici, riferiti ad
una figura, inviato di Dio, che è stato promesso da Dio agli uomini per la loro salvezza.
Com’è possibile che in questi testi siano contenuti circa 300 profezie, certamente
di vario tipo, di vario spessore, che trovano compimento tutte nella vicenda di quell’uomo
che è Gesù?
D. – Viene messa poi in rilievo l'eccezionalità
della Sindone...
R. – Per chi pensasse che la parola
finale sulla vicenda della Sindone sia stata messa nell’’88, con la datazione al radio-carbonio,
in realtà, c’è tutta una serie di acquisizioni scientifiche che hanno indotto anche
recentemente il direttore del laboratorio di Oxford a dire che dobbiamo riconsiderare
tutta la faccenda. Di fatto la Sindone, a prescindere dalla questione datazione, ci
dà un’informazione: quel lenzuolo ha contenuto il corpo di un uomo morto con il supplizio
romano della crocifissione, con le stesse particolarità, praticamente uniche, che
sono raccontate a proposito della passione di Gesù, ma soprattutto che quel corpo
non è stato dentro quel lenzuolo per più di 40 ore e che infine, in base alle macchie
ematiche, si è appurato che quel corpo si è sottratto alla legatura del lenzuolo senza
alcun movimento, come passando attraverso il lenzuolo. Quindi, acquisendo delle qualità
non naturali. In base ad esperimenti recenti fatti a Frascati dai fisici dell’Enea,
si è appurato che lo stesso tipo di traccia lascia una fortissima improvvisa e momentanea
esplosione di luce.
D. – Anche i miracoli trovano
uno spazio nel suo libro. Perché?
R. – Il segno che
Gesù è veramente vivo fra noi è il fatto che opera. La sua opera fondamentale è che
cambia i cuori. Ma sono innumerevoli i segni dove lui manifesta la sua signoria sulla
natura e sulla storia. Com’è noto la Chiesa riconosce miracoli di fronte ai quali
la scienza per prima si è inchinata, eventi assolutamente inspiegabili. Certo per
toccare con mano occorre quella realtà che fu di Alexis Carrel,
come è noto, medico francese, che ha preso il premio Nobel per le medicina, non credente,
che volle approfondire quello che accadeva a Lourdes. Andò di persona a Lourdes, con
tutti i suoi scetticismi. Il caso che lui seguiva era quello di una ragazza che aveva
una massa tumorale sul ventre, terribile, e lui assistette davanti alla grotta a questa
guarigione istantanea e immediata di una ragazza che lui come medico aveva valutato
assolutamente più morta che viva. E Carrel poi si è convertito. Ovviamente non è che
bastino i miracoli per convertirsi, perché la conversione comunque è una grazia. I
miracoli interrogano la ragione: è la nostra ragione e la nostra libertà la chiave
di tutto.