Continuano ad arrivare segnali negativi dai dati sull’andamento delle principali economie
mondiali. Dopo il pesante calo del prodotto interno lordo degli Stati Uniti, si registra
il crollo della produzione industriale del Giappone, che a novembre è scesa dell’8,1
% rispetto al mese precedente. Intanto, in Gran Bretagna 15 catene della grande distribuzione
rischiano la bancarotta. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Le proporzioni
del crollo della produzione industriale nipponica stupiscono perfino governo ed analisti
che avevano previsto una flessione intorno 6%. Nessuno, infatti, si aspettava una
riduzione di 8,1 % di novembre. Si tratta del calo peggiore mai registrato su base
mensile. Il dato è frutto della netta diminuzione delle esportazioni dovuto alla crisi
economica mondiale. Particolarmente colpita è la domanda di automobili e di componenti
elettroniche. Per il Giappone, la cui economia è largamente basata sull'export, si
prevede una recessione che farà sentire i propri effetti per tutto il 2009. Per far
uscire la seconda economia del mondo dalla crisi, il governo nipponico ha approvato
martedì scorso il bilancio record da quasi mille miliardi di dollari. Stimoli all’economia
anche da parte del governo russo, che ha stilato una lista di 295 “imprese strategiche”
alle quali saranno destinati aiuti pubblici per garantire lo sviluppo e la stabilita.
E in Gran Bretagna, intanto, prende corpo il fantasma della disoccupazione. Secondo
il quotidiano Indipendent, almeno 15 grandi catene di negozi britannici rischiano
la bancarotta entro la fine di gennaio. La crisi ha già provocato la chiusura di 12
catene, fra cui gli ex Virgin Megastore con oltre 3 mila impiegati. Il settore sta
provando a risalire la china con saldi natalizi senza precedenti.