Inaugurato il presepio di Piazza San Pietro. Benedetto XVI accende il lume della pace
“Nella piccola e disadorna grotta di Betlemme splende la luce che illumina il volto
di ogni essere umano”. Così, ieri pomeriggio, il cardinale segretario di Stato Tarcisio
Bertone durante l’inaugurazione del presepio allestito in piazza San Pietro accanto
all’albero di Natale. Al termine della veglia di preghiera, seguita alla cerimonia,
Benedetto XVI ha acceso il lume della pace sul davanzale della finestra del suo studio.
I particolari nel servizio di Silvia Gusmano.
(Musica) E'
ancora rosa il cielo dietro San Pietro quando viene disvelato il maestoso e semplice
presepe che dal 1982 affianca l’albero di Natale nella piazza antistante la Basilica.
Parte delle statue provengono dalla natività allestita nel 1842 da San Vincenzo Pallotti
in Sant’Andrea della Valle a Roma: quest’anno hanno trovato sistemazione in un umile
rifugio di legno davanti alla ricostruzione di uno scorcio di Betlemme. Artefici dell’opera,
i tecnici del Governatorato Vaticano, il cui presidente, il cardinale Giovanni Lajolo,
si è rivolto così ai fedeli in contemplazione dell’opera:
“Un buon Natale
per le famiglie dove ci sono problemi: problemi economici, che talvolta sono gravi
e rasentano la povertà. La povertà del presepe ci invita ad avere fiducia. Auguri
alle famiglie dove ci sono problemi affettivi che sono assai più gravi: proprio da
quel senso di umanità, di comprensione, di dolcezza che si propaga dal presepe si
può trovare un nuovo inizio”.
“Il Signore – ha ricordato poi il porporato
- è venuto perché tutti gli uomini si sentano fratelli fra di loro”, un obiettivo
da cui in molte parti del mondo siamo ancora molto lontani:
“Penso in
questo momento, soprattutto a quei cristiani che purtroppo non vengono accolti come
fratelli, penso ai cattolici di Orissa, ai cristiani del Medio Oriente, penso a tutti
gli altri cristiani nel mondo: dell’Asia, dell’Africa e dei tanti Paesi dove pure
si crede in Dio, ma non si accetta questa umanità di Dio”.
Un invito
forte alla pace e alla fratellanza, dunque, che ha trovato somma espressione nella
luce accesa dal Papa alla propria finestra intorno alle 18, con il cielo ormai scuro.
Questa la spiegazione che del gesto ha dato il cardinale Bertone durante la veglia:
“La luce eterna è venuta a rischiarare il cammino dell’umanità smarrita
nel buio della sofferenza, della morte, delle divisioni e delle guerre”.
A
ciascun fedele, ha esortato subito dopo il Segretario di Stato, spetta il compito
di alimentare questa luce attraverso la fede e l’accoglienza del prossimo:
“Accendi
anche tu, dentro di te, il lume della pace! Accendi il lume dell’accoglienza e della
comprensione che ti renda capace di ascoltare il grido dei poveri che si leva nella
notte della solitudine”.
È il messaggio di pace e di speranza che si
rinnova ad ogni Natale anche attraverso il presepio.