Mons. Cuquejo lancia la missione continentale in Paraguay
“La Missione Continentale che comincia anche nella nostra arcidiocesi, in comunione
con tutta la Chiesa latinoamericana, ci deve spingere alla difesa dell’identità della
nostra fede” per rispondere a “tutto ciò che la insidia e snatura”. Così, domenica
scorsa, durante la Santa Messa nella cattedrale di Asunción, in Paraguay, l’arcivescovo
mons. Pastor Cuquejo ha dato avvio ufficialmente alle numerose iniziative missionarie
permanenti con le quali, i cattolici paraguiani, dall’8 dicembre, festa solenne di
Nostra signora di Caacupé, si sono inseriti nella grande campagna evangelizzatrice
che ormai coinvolge le 22 conferenze episcopali della regione. Nella sua omelia, mons.
Cuquejo ha ricordato la nascita e lo sviluppo della Missione continentale, ed in particolare,
i principali orientamenti scaturiti dalla V Conferenza generale degli episcopati dell’America
Latina e dei Caraibi svoltasi tra il 13 e il 31 maggio 2007 in Aparecida, in Brasile,
e inaugurata da Benedetto XVI. “Andare ad annunciare la verità di Gesù a tutti, alla
vigilia del Santo Natale - ha sottolineato l’arcivescovo - deve essere un auspicio
per il raggiungimento degli scopi pastorali”. “La nostra fede – ha aggiunto - spesso
è insidiata da elementi culturali contrari alle verità del Vangelo” e perciò “essere
discepoli e missionari di Cristo significa anzitutto difendere l’integrità di questa
fede”. Benedetto XVI, l'11 settembre al termine della 'visita ad limina' dei presuli
del Paraguay, aveva sottolineato già l’urgenza – “di fronte ad un clima culturale
che cerca di emarginare Dio dalle persone e dalla società o che lo considera un ostacolo
per raggiungere la propria felicità” - di mettere in atto “un vasto sforzo missionario”.
Uno sforzo, “che ponendo Gesù Cristo al centro di ogni azione pastorale mostri a tutti
la bellezza e la verità della loro vita e del suo messaggio di salvezza”. Mons. Pastor
Cuquejo ricordando inoltre che lo “scopo ultimo della Missione è di aprirsi allo slancio
dello Spirito Santo” ha indicato alcune tappe dell’itinerario missionario: ci sarà
in primo luogo, ha detto, “un momento dedicato alla sensibilizzazione e alla preparazione
degli agenti di pastorale; poi si entrerà in una fase breve ma intensa dedicata ad
approfondire il documento di Aparecida; infine, si comincerà con i lavori missionari
settoriali e territoriali”. In tutti questi momenti saranno coinvolti con particolare
sollecitudine, ha aggiunto mons. Cuquejo, “le parrocchie e le famiglie”. Da questi
punti di riferimento si amplierà “il raggio d’azione al resto del corpo ecclesiale
della società”. Lo scorso 8 dicembre, alla fine del pellegrinaggio nazionale al santuario
della Madonna di Caacupé, i vescovi del Paraguay in una dichiarazione dedicata all’inizio
della Missione continentale avevano scritto: “Si tratta di rinforzare la dimensione
missionaria della Chiesa in ogni angolo del nostro Paese. Ciò implica la decisione
di ripercorrere tutti insieme un itinerario di conversione che ci porti ad essere
autentici discepoli e missionari di Gesú”. Spiegando, infine, l’espressione “stato
permanente di missione”, i presuli del Paraguay hanno sottolineato la necessità di
capire che occorre “grande disponibilità da parte di tutti per ripensare e riformare
molte delle attuali strutture pastorali avendo come principio costitutivo la spiritualità
della comunione e il coraggio missionario. In tal senso la questione principale è
la conversione delle persone”. (L.B.)