Il Papa presiede nella Basilica di San Pietro la Messa della Notte nella Solennità
del Natale
La Chiesa si appresta a vivere il Natale. Il Papa presiederà, alle ore 24 nella Basilica
Vaticana, la Messa della Notte. Domani a mezzogiorno pronuncerà il tradizionale Messaggio
natalizio e impartirà la Benedizione “Urbi et Orbi” dalla Loggia centrale di San Pietro.
Gli eventi saranno seguiti in diretta dalla nostra emittente e in mondovisione, con
servizio gratuito, probabilmente da un numero maggiore di canali televisivi dell'anno
scorso, quando si collegarono col Vaticano circa 90 network di 60 Paesi. Questo sarà
il quarto Natale di Benedetto XVI. Ripercorriamo in questo servizio di Sergio Centofanti
i contenuti principali delle omelie del Papa nella Messe di Mezzanotte dal 2005 all’anno
scorso. (canto)
Nella
sua prima Messa della Notte nella Solennità del Natale nel 2005 Benedetto XVI spiega
perché Dio si è fatto bambino:
“Dio è così grande
che può farsi piccolo. Dio è così potente che può farsi inerme e venirci incontro
come bimbo indifeso, affinché noi possiamo amarlo”.
Dio
– afferma il Papa – non vuole sopraffarci con la sua forza, ci toglie la paura della
sua grandezza: così siamo liberi di amarlo. E si fa vicino all’umanità. Ecco le sue
parole nella Notte di Natale dell’anno scorso:
"In
qualche modo l’umanità attende Dio, la sua vicinanza. Ma quando arriva il momento,
non ha posto per Lui. È tanto occupata con se stessa, ha bisogno di tutto lo spazio
e di tutto il tempo in modo così esigente per le proprie cose, che non rimane nulla
per l’altro – per il prossimo, per il povero, per Dio. E quanto più gli uomini diventano
ricchi, tanto più riempiono tutto con se stessi. Tanto meno può entrare l’altro".
Ma
Dio non si arrende al rifiuto dell’uomo: "Il messaggio
di Natale ci fa riconoscere il buio di un mondo chiuso, e con ciò illustra senz’altro
una realtà che vediamo quotidianamente. Ma esso ci dice anche, che Dio non si lascia
chiudere fuori. Egli trova uno spazio, entrando magari per la stalla; esistono degli
uomini che vedono la sua luce e la trasmettono".
Nella
Notte di Natale del 2006 ricorda il significato dei regali natalizi:
“Quando
tu per Natale fai dei regali, non regalare qualcosa solo a quelli che, a loro volta,
ti fanno regali, ma dona a coloro che non ricevono da nessuno e che non possono darti
niente in cambio. Così ha agito Dio stesso: Egli ci invita al suo banchetto di nozze
che non possiamo ricambiare, che possiamo solo con gioia ricevere”.
Ecco
allora cosa non bisogna dimenticare nel fare i doni:
“Tra
i tanti doni che compriamo e riceviamo non dimentichiamo il vero dono: di donarci
a vicenda qualcosa di noi stessi! Di donarci a vicenda il nostro tempo. Di aprire
il nostro tempo per Dio. Così si scioglie l'agitazione. Così nasce la gioia, così
si crea la festa”.