Cuba: decimo anniversario delle celebrazioni del Natale dopo il ripristino della festa
Dieci anni fa, pochi giorni prima del Natale 1998, le autorità cubane hanno ripristinato
la festa della natività del Signore. La festa era stata soppressa nel 1969, un decennio
dopo la vittoria della rivoluzione cubana. Anche oggi i cubani potranno assistere
alla Santa Messa de “Medianoche” che i vescovi celebreranno in tutte le diocesi. Domani
potranno passare la giornata in famiglia, attorno ai più piccoli e ai più anziani,
persone che in occasione di questa festa ritrovata, richiamano maggiormente gli affetti
e le attenzioni. Come in buona parte dell’America Latina, sarà un Natale all’insegna
della sobrietà. Le già pesanti conseguenze della crisi economica e finanziaria nel
caso di Cuba, si fanno sentire in un modo più acuto non solo per via del lungo embargo
imposto all’isola da parte degli Stati Uniti, ma anche per le incertezze del processo
di transizione avviato dal nuovo presidente Raúl Castro. Processo che dovrebbe, seppure
gradualmente, modificare sostanzialmente la struttura economica. Dal punto di vista
religioso ed ecclesiale, va ricordato che nel Paese ancora sono vivi gli echi di numerosi
eventi che hanno contribuito a dare slancio alla fede dei cattolici cubani. Tra questi,
l’ultimo in ordine di tempo, è stata la beatificazione lo scorso 29 novembre di Fra’
José Olallo, religioso dell’Ordine ospedaliero San Giovanni di Dio. All’inizio dell’anno,
nel mese di febbraio, c’è stata l’importante visita del segretario di Stato, cardinale
Tarcisio Bertone, che passando da un estremo all’altro dell’isola caraibica, ha commemorato
il decimo anniversario della storica visita di Giovanni Paolo II nel 1998. In questa
occasione Benedetto XVI ha fatto pervenire al popolo e alla Chiesa, un suo speciale
messaggio in cui ricorda che “l'annuncio del Vangelo di Cristo continua a trovare
a Cuba cuori ben disposti ad accoglierlo; questo comporta una responsabilità costante
per aiutarli a crescere nella vita spirituale, proponendo loro quella ‘misura alta’
della vita cristiana ordinaria" (Novo millennio ineunte, n. 31), propria della “vocazione
alla santità di ogni battezzato”. “A volte - scrive il Santo Padre - alcune comunità
cristiane si sentono oppresse dalle difficoltà, dalla scarsità di risorse, dall'indifferenza
o persino dalla diffidenza, che possono indurre allo sconforto. In questi casi, il
buon discepolo si sentirà confortato dalle parole del Maestro: ‘Non temere, piccolo
gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno’. Il credente sa che
può riporre sempre la propria speranza in Cristo Gesù, nostro Signore, che non delude
e colma di gioia il suo cuore, dando senso e fecondità alla sua vita di fede”. Inoltre,
come già hanno ricordato in questi giorni i vescovi nei loro messaggi natalizi, va
rilevata anche l’importanza della visita ad Limina Apostolorum conclusasi con un incontro
con Benedetto XVI il 2 maggio scorso, durante il quale il Papa ha evidenziato "la
vitalità della Chiesa, la sua unità e la sua dedizione a Gesù Cristo". Il Santo Padre
aveva anche aggiunto: "La vita ecclesiale cubana ha sperimentato un cambiamento profondo.
È stata portata avanti un'intensa opera pastorale che, nonostante le molte difficoltà
e limitazioni, ha contribuito a rafforzare lo spirito missionario in tutte le comunità
ecclesiali cubane”.(A cura di Luis Badilla)