Cerimonie conclusive nel 30.mo anniversario della mediazione pontificia tra Cile e
Argentina
“La mediazione di Giovanni Paolo II e il suo successo sono una prova colossale dell’amore
di Dio verso i popoli del Cile e dell’Argentina”. Così il presidente dell’episcopato
cileno, il vescovo di Rancagua mons. Alejandro Goić Karmelić durante la solenne concelebrazione
eucaristica per ricordare il 30.mo anniversario dell’inizio della mediazione pontificia
per la soluzione del contenzioso tra i due Paesi nella zona australe. A queste parole
pronunciate nel tempio “votivo alla Madonna del Carmine di Maipú”, hanno fatto eco
ieri quelle di mons. Jorge Pedro Casaretto, vescovo di San Isidro, che nella basilica
di “Nuestra Señora de Luján”, a Buenos Aires, ha sottolineato l’importanza “di implorare
la pace di Dio ogni giorno, fiduciosi nel suo amore infinito”. Come programmato da
tempo, nelle due capitali e in contemporanea, i due episcopati hanno concelebrato
la Santa Messa alla presenza delle più altre cariche dei due Paesi: Michelle Bachelet
e Cristina Fernández, presidenti rispettivamente di Cile e Argentina. I presuli argentini
e cileni con la decisione di celebrare quest’atto di ringraziamento presso i santuari
mariani più importanti, hanno voluto indicare anche nella Madre del Signore la mediatrice
delle preghiere per la pace sia nel passato sia nel futuro. Come simbolo di questa
vocazione mariana, nei rispettivi santuari, ieri, una famiglia cilena a Buenos Aires
ha ricevuto una riproduzione della Madonna di Luján da portare nel suo Paese. A Santiago
i vescovi hanno invece consegnato ad una famiglia argentina una riproduzione della
Madonna del Carmine da custodire in Argentina. “La Madre di Dio sia per i nostri popoli
la suprema garanzia di fratellanza e di permanente intercessione presso il suo Figlio,
Principe della pace”: sono parole risuonate nel cuore di due nazioni che, come ha
ricordato il Presidente dell’episcopato cileno mons. Alejandro Goić Karmelić, stavano
per soccombere “alla superbia”. Oggi, invece, “con la memoria vogliono ricordare che
il pericolo di guerra non va mai consegnato all’oblio”. “Quando i popoli credono nella
pace”, lavorano per raggiungerla, “il Dio della Pace è sempre presente”, ha aggiunto
mons. Goić. Il presidente della Conferenza episcopale cilena ha insistito sul fatto
che queste “commemorazioni devono essere anche un monito per le nuove generazioni”.
Nella basilica della Madonna di Luján, il presidente della Commissione episcopale
per la pastorale sociale mons. Jorge Casaretto, ha reso infine omaggio a Papa Giovanni
Paolo II e a tutti i suoi collaboratori che hanno possibile questa mediazione. In
particolare, mons. Casaretto ha voluto sottolineare la tenacia del Papa e la sua “enorme
e incondizionata fiducia nella preghiera”, alla quale – ha aggiunto – “si sono unite
le preghiere di milioni di argentini e cileni per implorare il dono della pace”. Milioni
di persone consapevoli che la pace “è un cantiere aperto a tutti e non solo ai diplomatici
e agli strateghi”, come diceva Giovanni Paolo II. Con un momento d’intenso raccoglimento
religioso, trasmesso in televisione, si sono chiusi i numerosi atti di commemorazione
del trentesimo della mediazione pontificia iniziati lo scorso 5 dicembre nella regione
australe alla presenza dell'inviato Straordinario in Missione Speciale e latore del
Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI, l'arcivescovo di São Paulo, cardinale Odilo
Pedro Scherer. (A cura di Luis Badilla)