2008-12-22 15:22:39

Messico: appello natalizio del cardinale Rivera Carrera


“La società messicana ha un drammatico bisogno di pace, ma deve sapere che per raggiungerla deve cercarla nel cammino che porta verso Dio e non in quello degli uomini che spesso conduce per sentieri sbagliati come la guerra, la distruzione, il rancore, le invidie e le vendette”. Così l’arcivescovo di Città del Messico, cardinale Norberto Rivera Carrera, nella lettera con cui esprime all’arcidiocesi e più in generale a tutti i messicani i suoi auguri natalizi. Secondo il porporato, oggi, la priorità delle priorità è la pace, quella “sincera e vera” che nasce, cresce e si sviluppa nei cuori degli uomini. Chiede, dunque, a tutti d’interrogarsi sulla violenza che colpisce il Paese sottolineando che è frutto di “crimini organizzati, corruzione, disponibilità ad accettare denaro macchiato di sangue”. La violenza – ricorda - mette fine “alla vita di persone innocenti sacrificate per interessi meschini o per vendette ripugnanti”. Di fronte a tutto ciò – è l’insegnamento del cardinale - “occorre pregare” per far sì che “i cuori di pietra si trasformino in cuori di carne, capaci di costruire una pace basata sulla giustizia e sulla solidarietà”. Il cardinale Norberto Rivera Carrera, che ieri ha celebrato 23 anni dalla sua ordinazione sacerdotale di cui 13 passati nel distretto federale, è intervenuto giorni fa in un convegno presso il “Club de Banqueros” esprimendo tutta la sua preoccupazione e quella della Chiesa messicana di fronte alle molte violenze che dilagano nel Paese. Con riferimento particolare al narcotraffico, ha affermato di ritenere inopportuno e rischioso scendere a patti con il crimine. Va detto che si è aperto nel Paese un dibattito sul possibile alleggerimento delle pene a membri dei cartelli della droga che abbiano deciso di pentirsi o dissociarsi e che, secondo alcune proposte, siano disposti a “lavorare” sotto copertura dentro organizzazioni criminali. Secondo il porporato, fermo restando che possono essere realizzate modifiche legislative adeguate, è comunque difficile “scendere a patti con il male” anche perché, “in questo caso il crimine ha radici profonde e riesce addirittura ad infiltrare gli stessi organi di sicurezza che lo combattono”. Temendo che queste bande siano più abili di quanto sia possibile fare per uno Stato di diritto, il cardinale Rivera Carrera ha ricordato che “molti esponenti del narcotraffico sono dentro queste organizzazioni criminali non tanto per scelta ma perché vengono ricattati e minacciati di morte”. In ogni caso, - ha precisato il porporato – la necessaria prudenza “non deve mai chiudere nessuna strada a chi avesse deciso di cambiare, di pentirsi, di intraprendere i sentieri del bene”. D’altra parte, con lo sguardo sul prossimo processo elettorale, l’arcivescovo della capitale ha manifestato il suo augurio che i partiti politici siano capaci di resistere e di lottare contro le tentazioni di prendere denaro dal narcotraffico definendo “fondamentale la partecipazione cittadina sia per controllare che per accompagnare i candidati e i partiti verso l’adempimento di quanto promettono”. “I cittadini devono essere consapevoli - ha affermato - che la responsabilità civica non si limita al momento in cui si deposita il voto nelle urne ma va oltre, in particolare in momenti di grandi cambiamenti nel mondo”. (A cura di Luis Badilla)







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