Il cardinale Bertone ricorda Pio XII e ne sottolinea l’impegno per la pace
Papa Pacelli, grande innamorato della Madonna. Così lo ha definito il cardinale segretario
di Stato Tarcisio Bertone nella sua omelia pronunciata stamani nella Basilica di Santa
Margherita d’Antiochia, concattedrale di Montefiascone, dove si trovava per la presentazione
del libro “Un buon Pastore. Luigi Boccadoro, vescovo di Viterbo”. Il porporato dopo
aver trasmesso il saluto e la benedizione di Benedetto XVI, ha ricordato che nel 1950
Pio XII proclamò il dogma dell’Assunta. Il servizio di Virginia Volpe:
Tutta dedicata
alla figura di Papa Pacelli l’omelia del cardinale Bertone: “Dono prezioso del Natale
è la pace – ha detto - e Cristo è la nostra vera pace. Pio XII riaffermò in più circostanze
questa verità, non cessando mai di invocare la pace negli anni travagliati del suo
lungo pontificato”. Il segretario di Stato ha poi citato il radiomessaggio di Papa
Pacelli del Natale del 1942, nel quale il Santo Padre indicò al mondo i punti essenziali
per costruire la pace. “Egli – ha continuato il porporato - volle in modo concreto
testimoniare la sua ansia per la pace con una sua ben nota attività caritativa in
favore delle famiglie più colpite dai tragici eventi bellici. E quando si scatenò
la persecuzione contro gli Ebrei, volle impartire urgenti e precise disposizioni alle
istituzioni cattoliche di Roma affinché aprissero le porte a uomini, donne e bambini
anche a rischio della vita; così che si salvarono proprio grazie al coraggio e alla
sensibilità del Papa e della Chiesa”. Il cardinale Bertone ha poi riaffermato l’universalità
e l’inalienabilità dei diritti umani, che oggi sono a rischio per l’individualismo
e il relativismo culturale e etico che caratterizza il nostro tempo. “Affermare i
valori umani ed evangelici – ha detto - è un impegno civile e apostolico a cui costantemente
Pio XII richiamò i cristiani del suo tempo. Oggi diremmo che si tratta di testimoniare
quella ‘carità politica’, espressione concreta dell’amore di Cristo per l’uomo e per
il creato, che deve farsi vicinanza a chi è povero e solo, a chi forestiero o straniero
è ‘ultimo’ nella società, per costruire un’umanità solidale da tramandare alle generazioni
future”.