Il veto del presidente dell’Uruguay sulla legge sull’aborto
Poche settimane fa in Uruguay, dopo un accesso dibattito nella società civile e dopo
la votazione che si è conclusa con pochi voti di differenza tra chi era a favore e
chi era contrario, è stata approvata una legge sulla “salute sessuale e riproduttiva”
che, a differenza della proposta iniziale, non include la depenalizzazione dell’aborto
entro le prime dodici settimane di gravidanza. Il 13 novembre scorso, il presidente
della Repubblica, Tabaré Vázquez, aveva messo il veto – con la firma del suo ministro
per la salute pubblica María Julia Muñoz - sugli articoli del progetto di legge riguardante
l’interruzione di gravidanza. La legge era stata poi approvata nelle due Camere del
Congresso con un scarto di pochi voti e il sostegno quasi totale del “Fronte Ampio”:
la coalizione che sostiene il governo e che include il Partito Socialista al quale
apparteneva il presidente fino a pochi giorni fa. Il capo di Stato Vázquez, medico
oncologo, nel messaggio pubblicato in questi giorni e inviato al Congresso per sostenere
il suo veto, rileva che “esiste attualmente un vasto consenso per affermare che l’aborto
è un male sociale che occorre evitare, anche se – aggiunge - nei Paesi in cui l’aborto
è stato liberalizzato la pratica abortiva è cresciuta. Negli Stati Uniti, inoltre
nei primi dieci anni, il ricorso è triplicato, stessa cosa accade in Spagna”. “La
legislazione - scrive ancora il presidente dell’Uruguay - non può disconoscere la
realtà: l’esistenza della vita umana già nella sua gestazione come evidenzia la scienza”.
“La biologia si è molto evoluta – precisa ancora il capo di Stato – le scoperte rivoluzionarie
come la fecondazione in vitro e il DNA con la sequenza del genoma umano evidenziano
che, dal momento del concepimento, c’è una nuova vita, un essere nuovo”. Prima di
concludere il presidente ribadisce che “il vero grado di civiltà di una nazione si
misura nel modo in cui protegge i più bisognosi, perciò lo Stato è chiamato a prendersi
cura dei più deboli”. Il criterio che va preso in considerazione è dunque la semplice
esistenza del soggetto e non il suo valore in relazione agli affetti che suscita o
all’utilità che può rappresentare. Nel suo importante messaggio, il presidente sostiene
che l’aborto contraddice alcuni Trattati internazionali come il “Patto di San José
di Costa Rica” che stabilisce il diritto alla vita fin dal concepimento e poi la “Convenzione
sui diritti del bambino”. La maggioranza pro abortista del Congresso con una nuova
votazione aveva già tentato, alcuni giorni fa, di annullare gli effetti del veto presidenziale
senza però raggiungere la maggioranza dei tre quinti necessaria. Di fronte a questo
gesto il presidente Tabaré Vázquez ha chiesto di essere cancellato dai registri del
Partito Socialista al quale apparteneva dal 1983.(A cura di Luis Badilla)