Senegal: il cardinale Sarr guarda alla crescita del dialogo islamo-cristiano
Un pellegrinaggio interiore ad immagine di Maria: è quanto il cardinale Theodore Adrien
Sarr, arcivescovo di Dakar, in Senegal, ha proposto domenica scorsa ai fedeli della
diocesi di Tambacounda dove si è recato in visita. Il porporato, che ha potuto costatare
nella diocesi un buon dialogo fra cristiani e musulmani. Nella sua omelia durante
la Messa al santuario di Nostra Signora di Gouloumbou, ha parlato del pellegrinaggio
quotidiano che il cristiano deve compiere. Concepito come un cammino di 5 tappe, esso,
ha detto il cardinale Sarr, deve anzitutto essere impregnato di fede, speranza e carità
nel momento in cui viene intrapreso. Segue il cammino dell’umiltà e della disponibilità,
attraverso il quale il fedele deve andare verso gli altri e portare gioia e consolazione.
Nel terzo cammino, quello della nascita di Gesù Cristo, ha proseguito il porporato,
ci si deve allontanare dall’odio, dalla violenza, dalla vendetta e dall’ingiustizia
che avvelenano la vita. Il quarto cammino, ha spiegato l’arcivescovo di Dakar, è quello
della presentazione di Gesù al tempio, ed è quello che deve indurre a guardare i bambini
come figli di Dio considerando la regione di Tambacounda anche “un terreno fertile
per le vocazioni sacerdotali e religiose”. Infine, il quinto cammino, quello del ritrovamento
di Gesù nel tempio, per il cardinale Sarr deve insegnare a mettere al primo posto
le cose di Dio. Il porporato ha visitato la diocesi di Tambacounda in occasione del
pellegrinaggio annuale al santuario Nostra Signora di Gouloumbou giunto alla 12.ma
edizione. Ad accoglierlo anche i membri dell’associazione regionale degli imam e degli
ulema, insieme ad alcune autorità civili e al vescovo di Tambacounda, mons. Jean Noel
Diouf. (T.C.)