Imam e rabbini per la pace: sì al dialogo contro ogni forma di estremismo
Rifiuto degli estremismi ed incentivo al dialogo, franco e costruttivo. E’ il messaggio
che giunge dal III Congresso internazionale dell’organizzazione ‘Imam e rabbini per
la pace’, conclusosi ieri dopo due giorni di lavori, presso la sede parigina dell’UNESCO.
Un appello – riferisce l’agenzia internazionale Misna - che ha trovato voce nell’intervento
conclusivo di Alain Michel, capo dell’organizzazione “Hommes de parole”: “Ci riprenderemo
la parola di Dio che gli estremisti ci hanno sottratto per usarla a loro piacimento.
Sono finiti i tempi in cui un 1% di estremisti pretendeva di parlare a nome di tutti
- ha detto Michel all’assemblea promettendo denunce circa le “violenze e gli atti
contrari alla religione”, e annunciando iniziative per il dialogo e la conoscenza
tra le diverse fedi che coinvolgeranno anche i cristiani. Un’esortazione al dialogo
è giunta inoltre dal rabbino israeliano Tsion Cohen che rispondendo ai giornalisti
sul tema del conflitto in Medio Oriente ha detto che “il dialogo schietto non è contro
il processo, ma parte di esso”, come pure ha ribadito il cappellano dell’Università
di Georgetown, a Washington, Yahya Hendi, secondo cui “lo scontro di idee è il rumore
della libertà”. All’incontro hanno partecipato oltre 85 rappresentanti religiosi,
tra cui imam e rabbini provenienti da Israele e dai Territori palestinesi, da Egitto,
Iran, Arabia Saudita, Siria e Federazione Russa. (C.D.L.)