Negli Stati Uniti la Chiesa promuove la “Settimana nazionale dell’immigrazione”
Avrà l’obiettivo di promuovere una riforma del sistema migratorio la “Settimana nazionale
dell’immigrazione” che la Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb) ha in programma
dal 4 al 10 gennaio prossimo. L’iniziativa punta ad ottenere una revisione completa
della legge sull’immigrazione ed un trattamento più umano per gli immigrati irregolari
che negli USA sfiorano i 12 milioni. Dal suo canto, la Conferenza cattolica del Minnesota
(Mcc) ha lanciato, per il prossimo 6 gennaio, solennità dell’Epifania, la “Domenica
dell’immigrazione”, che verrà celebrata in tutte le parrocchie dello Stato. La festività
agirà da campagna di sensibilizzazione, educazione civica e riflessione sugli insegnamenti
contenuti nella Bibbia in materia di immigrazione e sulle privazioni che l’attuale
sistema migratorio impone agli stranieri clandestini. “Non vediamo alcun conflitto
di interessi nel nostro attivismo sociale – ha detto Alexandra Fitzsimmons, portavoce
della Mcc – Anzi, la nostra fede ci obbliga ad impegnarci nelle questioni sociali.
La Chiesa riconosce che tutti i Paesi sovrani hanno il diritto di proteggere le proprie
frontiere e che la gente deve osservare le leggi, però è necessario anche il riconoscimento
del fatto che gli immigrati meritano un trattamento dignitoso”. La portavoce della
Mcc ha sottolineato, poi, come “la Bibbia ci esorti a dare il benvenuto allo straniero,
a curarlo, a proteggerlo e a trattarlo con tutta la dignità che merita”. Durante l’iniziativa
lanciata dalla Mcc, i vescovi del Minnesota inviteranno tutti i parroci a collegare
le proprie omelie agli insegnamenti biblici sull’immigrazione, e ad organizzare iniziative
multiculturali ed attività per bambini ed adulti sullo stesso tema. Già nel 2002,
lo ricordiamo, la Usccb, insieme ai vescovi cattolici del Messico, aveva lanciato
una campagna di sostegno alla riforma migratoria, chiedendo un modo per legalizzare
gli immigrati irregolari. Nel gennaio 2003, entrambe le Conferenze episcopali avevano
pubblicato una Lettera pastorale in cui chiedevano ai presidenti degli Stati Uniti
e del Messico di unire gli sforzi per raggiungere una riforma del sistema migratorio
basata sui ricongiungimenti familiari. I vescovi di entrambi i Paesi avevano poi richiesto
al Congresso una legislazione giusta che affrontasse “le cause del fenomeno migratorio,
in modo tale che le persone possano restare là dove hanno costruito un nucleo familiare,
così da mantenere i propri cari con dignità”. Da sottolineare, infine, che negli ultimi
tre anni la riforma della legge sull’immigrazione è stata discussa dal Congresso in
tre occasioni – dicembre 2005, a maggio 2006 e a maggio 2007 - senza risultati favorevoli.
(I.P.)