Il parlamento europeo ha dato il via libera al pacchetto-clima
Con 610 sì, 60 no e 29 astenuti, il parlamento europeo ha approvato il pacchetto-clima
composto da sei risoluzioni già approvate venerdì scorso dal Consiglio europeo. Le
misure vincolano gli Stati membri a ridurre entro il 2020 le emissioni di gas serra
del 20% rispetto al 1990. Prevede anche di portare al 20% il ricorso alle energie
rinnovabili nei consumi dell'Ue e di aumentare del 20% l'efficienza energetica. Inoltre,
l’Assemblea ha respinto la proposta - avanzata dalla Gran Bretagna e approvata dai
ministri dei 27 Paesi europei - di allungare oltre le 48 ore, a determinate condizioni,
la settimana lavorativa a meno che lo voglia lo stesso lavoratore. In quel caso potrà
raggiungere le 60-65 ore. Ora si aprirà un negoziato tra parlamento e governi dei
27 paesi Ue per definire la questione.
Iraq Visita a sorpresa in
Iraq per il premier britannico, Gordon Brown, che ha annunciato, in accordo con le
autorità di Baghdad, il ritiro delle truppe di Londra dal Paese del Golfo entro la
prima metà del 2009. La trasferta di Brown è stata funestata da un duplice attentato
che, nella capitale, ha provocato 18 vittime, tra cui poliziotti e civili, e 53 feriti.
Violenza anche a Mossul, dove una persona è morta per l’esplosione di un’autobomba.
Medio
Oriente All’indomani dell’approvazione di una risoluzione del Consiglio di
sicurezza dell’Onu, che invita israeliani e palestinesi a rispettare l'impegno di
Annapolis per una pace nell’area, non si placano i lanci di razzi sul Neghev. Almeno
otto razzi sono stati sparati da miliziani palestinesi in prossimità della scadenza
della tregua di sei mesi siglata tra Hamas e Israele.
Usa-Obama Il
presidente eletto degli Stati Uniti, Barak Obama, ha scelto come ministro dell’Agricoltura
l'ex governatore dell’Iowa, Tom Vilsack, mentre il senatore Ken Salazar sarà destinato
a ricoprire il ruolo di ministro dell’Interno. Le cariche saranno annunciate oggi.
Italia-arresti
appalti Bufera sulla giunta di Napoli. E' in carcere l'imprenditore Alfredo
Romeo, coinvolto nell'indagine sulla delibera "Global service", approvata dal Comune
per l’affidamento di una serie di lavori pubblici mai partiti per mancanza di copertura
finanziaria. Altre 12 persone sono invece agli arresti domiciliari: tra loro, due
assessori del Partito democratico, due ex loro colleghi e un ex provveditore alle
opere pubbliche, attualmente al Ministero delle infrastrutture. Indagati anche gli
onorevoli Renzo Lusetti del Partito democratico e Italo Bocchino del Popolo della
libertà. Le accuse sono turbativa d'asta, corruzione e abuso d'ufficio. Nell'inchiesta
era coinvolto anche l'ex assessore Nugnes, morto suicida alcune settimane fa.
Italia-Eluana
Englaro Nessuna struttura pubblica o privata legata al Servizio sanitario nazionale
è autorizzata ad interrompere i trattamenti basilari come l'idratazione e l'alimentazione
dei pazienti che si trovano in stato vegetativo persistente. E’ quanto prevede l’indirizzo
alle Regioni diffuso ieri dal ministro della Salute, Maurizio Sacconi, che ricorda
il parere del Comitato nazionale per la bioetica, la Convenzione Onu sui diritti delle
persone con disabilità e l’articolo 32 della Costituzione Italiana. Per il legale
della famiglia di Eluana Englaro, la donna da 17 anni in stato vegetativo, si tratta
di un atto che non ha alcun valore legale ed ha ribadito il pronunciamento della Cassazione
che autorizzava l’interruzione della somministrazione di alimentazione e idratazione.
Proprio ieri, la giovane doveva essere trasferita all'istituto “Città di Udine” per
mettere in pratica la sentenza.
Somalia-pirati La pirateria è ormai
uno dei problemi che in Somalia si aggiunge a quello, altrettanto grave, del caos
politico che, a causa della guerra civile, da anni regna nel Paese del Corno d’Africa.
Ogni giorno natanti di varia nazionalità - 4 imbarcazioni nelle ultime 24 ore - vengono
sequestrati e depredati da bande di pirati. Per arginare il fenomeno, ieri il Consiglio
di Sicurezza dell’Onu ha approvato all’unanimità una risoluzione che per la prima
volta autorizza i Paesi che combattono i pirati a compiere operazioni militari anche
sul territorio somalo e nel suo spazio aereo. Sull’efficacia di questa decisione,
Giancarlo La Vella ha intervistato Matteo Fagotto, esperto di Africa:
R. - Sicuramente,
se si vuole controllare il fenomeno della pirateria, bisogna controllare le coste
della Somalia. Il problema è riuscire a farlo anche con l’autorizzazione dell’ONU.
Rimango scettico sulla possibilità di controllare l’intera costa somala e soprattutto
di mandare un contingente militare nell'area, anche se sarebbe l’unico modo per tenere
sorvegliata la zona. D. - Perché il fenomeno della pirateria
si è concentrato in particolar modo, di fronte alle coste somale?
R.
- Prima di tutto per l’assenza dello Stato, che si è liquefatto durante la guerra
civile che dura dal 1991. Inizialmente, i pirati controllavano le risorse ittiche
che venivano depredate da mercanti di provenienza da tutto il mondo. Poi si sono evoluti
diventando una vera e propria organizzazione criminale e, in questo momento, grazie
all’appoggio dall’entroterra - quindi dai miliziani che operano nel Paese - la pirateria
è diventata molto potente. E' impossibile quindi sconfiggerla solo via mare: bisognerebbe
anche controllare i porti somali e tagliare soprattutto quei collegamenti tra i pirati
e l’entroterra. D. - E' un fenomeno, secondo te, che rischia
di mettere ancor più in ginocchio alcuni Paesi poveri africani, dal momento che le
le navi attaccate contengono spesso beni di prima necessità, destinati proprio a questi
Paesi? R. - In effetti, i pirati somali non fanno molta distinzione:
attaccano di tutto ed è capitato anche che a farne le spese siano state le navi del
Programma alimentare mondiale, che inviavano aiuti per milioni di profughi, vittime
della guerra civile. Bisogna anche dire, però, che questi attacchi pirata potrebbero
mettere in ginocchio soprattutto le forniture di petrolio che vanno dal Medio Oriente
all’Europa e che passano, molte volte via nave, attraverso il Golfo di Aden.
Vertice
Mercosur Il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, ha inaugurato
ieri il 36.mo Vertice dei capi di Stato del Mercosur, il Mercato comune in costruzione
in America meridionale, che per la prima volta si è riunito in Brasile senza la partecipazione
degli USA. Ce ne parla Maurizio Salvi:
Al di là
delle dichiarazioni di circostanza, è un fatto che l’appuntamento brasiliano rappresenti
un importante passo per la regione poiché, per la prima volta, si è tenuto uno strategico
summit di capi di Stato e di governo, latinoamericani, senza la presenza degli Stati
Uniti. A riguardo, il presidente brasiliano, Luis Ignacio Lula da Silva, ha assicurato:
“Non vogliamo essere spettatori, ma protagonisti degli scenari in cui si decide il
benessere dei nostri popoli” e ha aggiunto che “i risultati ottenuti negli ultimi
anni, sono ora minacciati da avventurieri che hanno spinto l’economia mondiale verso
un precipizio”. Il mutamento di clima è stato segnato anche dalla presenza del presidente
cubano, Raul Castro, dalla decisione di considerare Cuba membro a pieno titolo degli
organismi del continente e dall’appello firmato dai presidenti, affinché Washington
ponga fine all’embargo che da mezzo secolo blocca economicamente l’isola centroamericana.
Sotto l’attenta regia del Brasile, infine, i principali leader presenti hanno anche
dato vita ad un consiglio di difesa nazionale sud americano. Thailandia-politica Il
re thailandese, Bhumibol, ha firmato un decreto per la nomina del nuovo primo ministro,
Abhisit Vejjajiva, a due giorni dall’approvazione del parlamento. Il neo-premier sta
già lavorando alla sua squadra di governo ed ha ribadito la priorità delle questioni
economiche, annunciando per gennaio un programma di incentivi.(Panoramica internazionale
a cura di Benedetta Capelli)
Bollettino del Radiogiornale della
Radio Vaticana Anno LII no. 352 E' possibile ricevere
gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale.
La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.