Vietnam: abbattuto dalle autorità il monastero di Vinh Long
Dopo la ex delegazione apostolica e Thai Ha, ora è la volta del monastero di San Paolo
di Vinh Long, delle suore della carità di San Vincenzo De Paoli, ad essere abbattuto,
per farne un parco pubblico. L’annuncio della nuova destinazione del terreno del monastero
distrutto - riferisce l'agenzia AsiaNews - è stato dato dal Comitato del popolo della
provincia di Vinh Long nel corso di una conferenza stampa, tenuta la settimana scorsa.
L’annuncio ha fatto seguito alle consuete accuse di questi casi contro le suore. Esse
“sfruttano la libertà religiosa per ispirare proteste contro lo Stato della Repubblica
socialista del Vietnam e di conseguenza danneggiare l’unità del popolo”. L’attacco
governativo è arrivato dopo l’inizio delle proteste delle suore, che a maggio avevano
saputo del progetto del governo locale di trasformare il loro monastero in un albergo
a cinque stelle. In una lettera del 18 maggio, indirizzata a sacerdoti, religiosi
e laici, il vescovo di Vinh Long, Thomas Nguyen Van Tan ripercorreva la storia della
controversia. “Il 7 settembre 1977 – scriveva – può essere visto come il giorno del
diasastro per la nostra diocesi”. “Quel giorno le autorità locali hanno mobilitato
le loro forze di sicurezza per bloccare e assalire il Collegio della Santa Croce,
il monastero di San Paolo ed il seminario maggiore. Poi si sono impadroniti delle
proprietà ed hanno arrestato coloro che si occupavano degli edifici. Io stesso – sottolineava
il vescovo – sono stato uno degli arrestati”. “Invano, in seguito, rappresentanti
del superiore provinciale delle Suore della carità di San Vincenzo De Paoli e l’ufficio
del vescovo hanno inviato petizioni alle autorità locali e nazionali. Ad esse non
è mai stato risposto”. “Recentemente – proseguiva la lettera – il governo locale ha
emanato un decreto per costruire un albergo su un terreno di 10.235 metri quadrati
di proprietà delle suore”. (R.P.)