Il cardinale Lozano Barragán lancia la campagna natalizia a sostegno dei malati di
Aids
Il Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute lancia in questi giorni la tradizionale
campagna natalizia per aiutare i malati di Aids attraverso la fondazione “Il Buon
Samaritano”. Dal ’94, sono diversi i Paesi - in particolare quelli dell’Africa - che
tramite l’istituzione vaticana hanno ricevuto fondi per l’acquisto di farmaci per
le persone più abbandonate e meno protette colpite da gravi malattie. Questo Natale
bastano 10 euro per assicurare un piccolo contributo per la fornitura di antiretrovirali.
Simbolicamente sarà considerato come una stella accesa sull’albero della vita. Ma
ascoltiamo al microfono di Tiziana Campisi l’appello del cardinaleJavier
Lozano Barragán, presidente della Fondazione “Il Buon Samaritano” e del Pontificio
Consiglio per la Pastorale della Salute:
R. – Dieci
euro per una stella sull’albero della vita: 22 stelle assicurano farmaci antiretrovirali
per un anno ad un malato di AIDS. Questa è la campagna che facciamo per il Natale
facendo un appello a tutti i cattolici del mondo ed anche a tutta la gente di buona
volontà: chiediamo denaro per poter sovvenire ai bisogni delle persone malate più
abbandonate. Allora, diciamo alle persone: “Aiutateci ad aiutare”. Noi siamo un ponte.
Chiunque ci invi, per dire, dieci euro quei dieci euro vanno immediatamente al Ghana,
alla Nigeria, allo Zimbabwe, alla Zambia, perché abbiamo innumerevoli richieste per
aiutare i malati di AIDS che stanno morendo.
D.
– Qual è la realtà dell’AIDS nel mondo?
R. – Purtroppo,
non ci sono miglioramenti. Nel 2007 erano 33 milioni le persone contagiate dall’HIV
e nello stesso anno oltre due milioni sono morte per questa malattia. Il 45 per cento
dei nuovi sieropositivi sono giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Due milioni
sono bambini. Il 44 per cento dei centri che curano persone malate di AIDS nel mondo,
è gestito dai governi e il 27 per cento dalla Chiesa cattolica. Poi ci sono altre
istituzioni come le ONG che sono il 18 per cento, altre istituzioni religiose sono
presenti per l’11 per cento e varie altre con l’8 per cento.
D.
– Ma fino ad ora, quali risultati si sono avuti grazie ai contributi della Chiesa
per i malati di AIDS?
R. – Nel 2007 abbiamo inviato
28 mila euro e 40 mila dollari. Nel 2008, fino ad adesso, abbiamo inviato in Africa,
in farmaci antiretrovirali, 119 mila dollari.
D.
– Concretamente, questi fondi, dove arrivano e come vengono impiegati?
R.
– Queste offerte si possono inviare o direttamente al dicastero o con un bonifico
alla Banca del Vaticano, lo Ior, perché, nei diversi Paesi, abbiamo una rete di banche
collegate con lo Ior in modo da poter ricevere questo denaro. I vescovi e le religiose
che hanno una clinica per curare questi malati fanno una richiesta al nunzio, il nunzio
ci inoltra la richiesta, noi la esaminiamo - però deve essere una richiesta per i
farmaci antiretrovirali - una volta che noi abbiamo controllato tutto, contattiamo
per telefono o per e-mail il nunzio e, in tempo reale, inviamo i fondi. Perciò i nunzi
sono il punto di collegamento per il servizio che stiamo facendo.