I cristiani dell'India chiedono al premier Singh di essere protetti
La comunità ecclesiale indiana chiede a New Delhi protezione per i cristiani dell’Orissa
e garanzie per uno svolgimento pacifico delle feste natalizie. La petizione è promossa
dal National United Christian Forum e porta la firma dell’arcivescovo di Delhi, mons.
Vincent Concessao, e del vescovo metodista Taranath S. Sagar, presidente del consiglio
nazionale delle chiese in India. Rivolgendosi al premier Manmohan Singh il Forum chiede
di contrastare le violenze contro i cristiani. I firmatari si augurano che il nuovo
ministro degli interni, Palaniappan Chidambaram, nominato il 30 novembre dopo gli
attentati di Mumbai, prenda iniziativa per prevenire nuove violenze. Tra le azioni
concrete auspicate dal Forum c’è anche il bando del Bajrang Dal, ala giovanile del
movimento radicale indù Viśhwa Hindū Parishad (Vhp). La pubblicazione della petizione
coincide con la scadenza l’ultimatum lanciato dal Vhp. I nazionalisti indù avevano
annunciato manifestazioni e scioperi per Natale se entro il 15 dicembre non fossero
stati arrestati i responsabili dell’omicidio di Swami Laxmanananda Saraswati. L’assassinio
del leader del Vhp, avvenuto il 23 agosto, è stata la causa scatenante del pogrom
anticristiano che ha insanguinato l’Orissa. Le autorità ad oggi hanno incarcerato
cinque persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio, ma secondo gli investigatori
sarebbero più di 20 i soggetti coinvolti. In questi stessi giorni alcuni rappresentanti
delle ambasciate d’Italia, Gran Bretagna, Irlanda, Olanda e Finlandia hanno incontrato
il segretario per gli affari interni dell’Orissa, AP Padhi. Il rappresentante del
governo - riferisce l'agenzia Asianews - ha rassicurato i diplomatici europei in merito
allo svolgimento pacifico delle festività natalizie e garantito che le autorità locali
hanno un piano di sicurezza per rispondere ad ogni eventualità. (R.P.)