L’episcopato boliviano in difesa della libertà di stampa
In un comunicato dell’episcopato della Bolivia, a firma di mons. Cristóbal Bialasik,
vescovo di Oruro e attuale presidente della Commissione episcopale per le comunicazioni
sociali, si esprime perplessità e preoccupazione di fronte al fatto che il Presidente
della Repubblica abbia attaccato pubblicamente alcuni giornalisti con un “comportamento
sproporzionato, usando gesti ed espressioni umilianti, intimidazione e minacce”. “La
Chiesa cattolica, si legge nel comunicato, rifiuta l’autoritarismo e l’abuso di potere”
in difesa dell’esercizio, adeguato e responsabile, della libertà di espressione e
dello stato di diritto”. Mons. Cristóbal Bialasik ritiene opportuno rilevare che in
un Paese democratico, tutti i membri della società e del potere devono agire con rispetto
“e con una condotta proporzionale alla funzione pubblica che si ricopre”. Quindi,
nel comunicato si esprime “solidarietà ai giornalisti aggrediti e ai due quotidiani
attaccati – El Periodico e La Prensa – così come verso ogni mezzo di comunicazione
oggetto di aggressione”. La nota, in conclusione, ricorda che di fronte agli eccessi
nell’esercizio della libertà di stampa occorre far ricorso alla denuncia e al chiarimento
usando però “i canali stabiliti nella legislazione vigente”. In un secondo comunicato
ieri la Conferenza episcopale boliviana ha “condannato con forza” i fatti di violenza
che hanno visto come vittime, lo scorso 10 dicembre, due sacerdoti passionisti nel
quartiere Hamas della città di Santa Cruz. Si tratta di un’ ulteriore “dimostrazione,
prosegue il comunicato, dello stato di insicurezza e vulnerabilità che colpisce la
cittadinanza”. Si è di fronte “alla perdita dei valori dell’onestà e del rispetto
per la vita così come di fronte ai limiti del nostro sistema di sicurezza e giustizia
chiamato a preservare l’integrità delle persone e dei beni”; beni che tra l’altro,
si ricorda nel comunicato, “sono al servizio dell’intera comunità, ragion per cui
il danno subìto è ancora più grave”. I vescovi della Bolivia, infine, esprimono vicinanza
e solidarietà alla congregazione dei Padri passionisti incoraggiandoli a “continuare
la loro importante azione evangelizzatrice” e allo stesso tempo rinnovano un appello
alle autorità “affinché siano chiariti i fatti denunciati, raddoppiando gli sforzi
in favore della prevenzione onde evitare atti che accrescano il timore e l’incertezza
della comunità”. (A cura di Luis Badilla)