Dopo il no del Senato, Bush interviene sulla crisi del settore automobilistico americano
Il presidente Bush interviene a sostegno delle industrie automobilistiche.
Dopo il no del senato al piano di salvataggio, individuato in 15 miliardi di dollari
e indirizzato a tre colossi dell’auto, General Moteors, Chrysler e Ford, la Casa Bianca
fa sapere che potrebbe destinare parte del fondo anti-crisi, circa 700 miliardi di
dollari, ai costruttori di auto per prevenire il collasso del settore. Positiva la
reazione di Wall Street. Ma cosa accadrebbe se l’amministrazione Bush non dovesse
intervenire e se quindi le case automobilistiche venissero lasciate sole? Salvatore
Sabatino lo ha chiesto a Mario Deaglio, docente di economia internazionale presso
l’università di Torino.