La commozione ai funerali di Alessio II nella testimonianza di mons. Paglia. A gennaio
l'elezione del nuovo Patriarca ortodosso russo
Il prossimo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie sarà eletto nel corso di un Sinodo
che si terrà il 28 e 29 gennaio prossimo: lo ha annunciato oggi il metropolita Kirill,
reggente provvisorio della Chiesa ortodossa russa. Dopo i solenni funerali di ieri,
continua oggi il commosso saluto di tantissimi fedeli alla tomba di Alessio II, sepolto
nella Chiesa dell’Epifania della capitale russa. Ascoltiamo in proposito il vescovo
di Terni e presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo, Vincenzo
Paglia, che ha partecipato al rito funebre a Mosca, dove è stato raggiunto telefonicamente
da Roberta Gisotti:
R.
- Io, proprio questa mattina, sono passato dalla Chiesa dell’Epifania dove ieri è
stato sepolto Alessio II: c’era una fila incredibile, di almeno tre ore, per testimoniare
una devozione, uno straordinario affetto a questo Patriarca, che di fatto ha portato
la Chiesa, dopo la tragedia della persecuzione comunista, ad essere una Chiesa nuovamente
viva che sa parlare al cuore della gente di tutte le condizioni. In questo senso,
il giorno dopo conferma quello che è avvenuto ieri dalla mattina alle 8.00 fino alle
16.00: tanto è durata la celebrazione prima nella cattedrale di Cristo Salvatore e
poi con la sepoltura nella Chiesa dell’Epifania, una delle pochissime chiese aperte
a Mosca durante il regime comunista. Credo che il fatto che il Patriarca, nel testamento,
abbia chiesto di essere sepolto lì voglia sottolineare questo suo legame con la sofferenza
e il martirio della Chiesa ortodossa russa, che oggi risplende in questa città ma
non solo.
D. - Quindi, eccellenza, non cessano le
espressioni di profonda devozione e fede in questo momento di lutto. Significativa
è stata anche la presenza ai funerali di delegati di diverse confessioni religiose…
R.
- E’ stata, sì, una presenza abbastanza massiccia, per mostrare questa nuova visibilità
della Chiesa ortodossa russa. Per me è stato particolarmente emozionante, visto che
appena un mese fa ero stato qui in visita con il cardinale Sepe al cospetto di un
Patriarca che parlava ormai apertamente del suo legame e del nuovo clima stabilito
con la Chiesa cattolica con parole di grande deferenza e attenzione nei riguardi di
Papa Benedetto. Credo che il Patriarca Alessio II abbia segnato senza dubbio una nuova
tappa significativa, molto positiva, di dialogo con la Chiesa cattolica.
D.
- Ora, c’è molta attesa sulla scelta del successore del Patriarca, anche in vista
del cammino ecumenico…
R. - Sì, io credo, e mi auguro,
che il cammino oramai aperto sia senza dubbio da continuare. Direi che è irreversibile.
In questo senso, la testimonianza stessa di Kirill, del suo saluto e dell’attenzione
alla delegazione vaticana mostra quanto si possa guardare con positiva attenzione
al cammino che ci aspetta. Credo davvero che possiamo ringraziare Dio di un nuovo
clima ristabilitosi e certamente pieno di speranza per il futuro delle Chiese. Proprio
ieri, in fondo, si toccava anche con mano questa sensibilità nuova tra le Chiese e,
in particolare, il bisogno che l’Europa ha di una testimonianza cristiana unita.