Benedetto XVI all’Angelus: in Maria Immacolata contempliamo il riflesso della Bellezza
di Dio che salva il mondo. Nel pomeriggio, il tradizionale omaggio in Piazza di Spagna
La vittoria di Cristo sul peccato originale risplende in modo sublime nella Vergine
Maria: è la riflessione offerta da Benedetto XVI all’Angelus nella Solennità dell’Immacolata
Concezione. Alle migliaia di fedeli che stamani hanno gremito Piazza San Pietro, il
Papa ha ricordato che in Maria, la “piena di grazia”, contempliamo il riflesso della
bellezza di Dio che risplende sul volto di Cristo. Quindi, ha salutato i pellegrini
raccolti a Lourdes per la chiusura delle celebrazioni del 150.mo delle Apparizioni
mariane e, per oggi pomeriggio, ha dato appuntamento ai fedeli romani a piazza di
Spagna, dove si recherà per il tradizionale omaggio all’Immacolata. Il servizio di
Alessandro Gisotti:
Il
mistero dell’Immacolata Concezione, ha affermato il Papa, ci ricorda due verità fondamentali
della nostra fede: il peccato originale e poi “la vittoria su di esso della grazia
di Cristo, vittoria che risplende in modo sublime in Maria”:
“L’esistenza
di quello che la Chiesa chiama “peccato originale” è purtroppo di un’evidenza schiacciante,
se solo guardiamo intorno a noi e prima di tutto dentro di noi. L’esperienza del male
è infatti così consistente, da imporsi da sé e da suscitare in noi la domanda: da
dove proviene?”
Specialmente per un credente,
ha aggiunto Benedetto XVI, “l’interrogativo è ancora più profondo: se Dio, che è Bontà
assoluta, ha creato tutto, da dove viene il male?”. Le prime pagine della Bibbia,
ha sottolineato, rispondono proprio a questa domanda fondamentale con il racconto
della creazione e della caduta dei progenitori:
“Dio
ha creato tutto per l’esistenza, in particolare ha creato l’essere umano a propria
immagine; non ha creato la morte, ma questa è entrata nel mondo per invidia del diavolo
(cfr Sap 1,13-14; 2,23-24) il quale, ribellatosi a Dio, ha attirato nell’inganno anche
gli uomini, inducendoli alla ribellione. E’ il dramma della libertà, che Dio accetta
fino in fondo per amore, promettendo però che ci sarà un figlio di donna che schiaccerà
la testa all’antico serpente (Gn 3,15)”.
Questa
Donna, fin dal principio, è dunque predestinata a diventare madre del Redentore, madre
di Colui che si è umiliato fino all’estremo per ricondurci alla nostra originaria
dignità. Agli occhi di Dio, ha detto il Papa, questa Donna “ha da sempre un volto
e un nome: piena di grazia”. Come ci ricorda Sant’Andrea di Creta, Maria è “il comune
rifugio di tutti i cristiani”, “la prima ad essere liberata dalla primitiva caduta
dei nostri progenitori”:
“Carissimi, in Maria Immacolata,
noi contempliamo il riflesso della Bellezza che salva il mondo: la bellezza di Dio
che risplende sul volto di Cristo. In Maria questa bellezza è totalmente pura, umile,
libera da ogni superbia e presunzione. Così la Vergine si è mostrata a santa Bernadette,
150 anni or sono, a Lourdes, e così è venerata in tanti santuari. Oggi pomeriggio,
secondo la tradizione, anch’io Le renderò omaggio presso il monumento a Lei dedicato
in Piazza di Spagna”.
Dopo l’Angelus, parlando in lingua francese,
il Santo Padre ha rivolto un saluto particolare ai pellegrini che si sono radunati
a Lourdes per la chiusura dell’Anno giubilare delle Apparizioni mariane. Un pensiero
speciale anche ai fedeli che sono riuniti ad Ars per l’apertura dell’Anno giubilare
per San Giovanni Maria Vianney, in occasione del 150.mo anniversario della morte del
Curato d’Ars. In italiano, il Papa ha rivolto un saluto alla Pontificia accademia
dell’Immacolata e al suo presidente, il cardinale Deskur. Infine, un augurio particolare
ai soci dell’Azione Cattolica italiana:
Sostenuti
dalla materna protezione di Maria Santissima, possano esprimere al meglio il loro
servizio ecclesiale e specialmente l’impegno educativo, per il quale l’Azione Cattolica
può contare su una lunga e consolidata tradizione. Buona festa a tutti voi!
“Insegnaci,
Maria, ad essere solidali con chi è in difficoltà; aiutaci a coltivare il senso del
bene comune, del rispetto di ciò che è pubblico, spronaci a sentire la città come
patrimonio di tutti”. Questa l’invocazione che il Papa ha oggi rivolto alla Vergine
nel tradizionale omaggio alla statua bronzea dell’Immacolata in Piazza di Spagna.
Prima una sosta breve davanti alla Chiesa della Santissima Trinità, per accogliere
l’omaggio dell’Associazione dei Commercianti di Via Condotti, poi da lì l’ingresso
nella piazza davanti alla colonna che reca in cima la statua della Vergine, le braccia
aperte verso il cielo e il capo cinto da una corona di 12 stelle. Ce ne parla Gabriella
Ceraso
In
più occasioni, il Santo Padre ha sottolineato come virtù della Beata Vergine siano
una fede intrepida, una speranza incrollabile e un amore umile e sconfinato. Ma cosa
significa, per la donna contemporanea, il dogma dell'Immacolata Concezione. Isabella
Piro lo ha chiesto a suor Paola Satta, appartenente alla Congregazione
delle Religiose di Maria Immacolata:
R.
– Prima di tutto ci ricorda che Maria è la Madre di Dio, la madre di tutte le creature
della terra a cui ci rivolgiamo sia nei momenti gioiosi, sia nei momenti di sofferenza.
Sembra che il mondo sia superficiale, ma Maria è importante per ogni cristiano; anche
se il mondo è superficiale, anche se sembra che tutti i valori si siano persi. Credo
che Maria è veramente una certezza per ogni creatura, Maria è l’immagine dell’animo
dell’umanità. E' un punto di riferimento molto forte.
D.
– Per voi religiose, in particolare, che valore ha la figura dell’Immacolata?
R.
– E' modello per la nostra vita di consacrata, perché Maria è una donna forte, Maria
è donna di fede, è donna di ascolto; Maria ha ascoltato la Parola, l’ha messa in pratica,
per cui è una donna accogliente, una donna che veramente ci dimostra l’amore. Lei
è stata scelta dal Padre per amare l’umanità e per la Salvezza dell’umanità.
D.
– Quali sono, a suo parere, i caratteri più connotativi della Vergine Immacolata?
R.
– La Sua semplicità, la Sua purezza, l’umiltà.
D. –
Come trasmettere, oggi, questi principi?
R. – Parlando
di Maria, insegnando a rivolgerci a Maria attraverso il Rosario, attraverso la sua
immagine e la preghiera, si dice: “Per Maria, Gesù”, che poi è “Gesù per Maria” perché
se noi ci rivolgiamo a Maria e preghiamo Maria, conosciamo Maria e conosciamo Gesù.
Se noi ci rivolgiamo a Gesù, Gesù crocifisso, Gesù risorto, senz’altro c’è anche Maria;
c’è Maria sotto la croce, c’è Maria quando Gesù si è manifestato dopo che è risorto.
Quindi c’è un rapporto molto forte tra Madre e Figlio.
D.
– Le Religiose di Maria Immacolata in quali attività si prodigano, principalmente?
R.
– In modo particolare per le giovani più bisognose. Oggi, per esempio, ci dedichiamo
molto all’immigrazione. Seguiamo la spiritualità mariana e sempre promuoviamo la devozione
a Maria, per farla conoscere, per amarla e per vivere i suoi valori: in modo particolare
la sua purezza, la sua dedizione di amore e di Salvezza per tutta l’umanità.
D.
– Come trasmettete alle giovani immigrate questi principi?
R.
– Innanzitutto, quando loro vengono nelle nostre case, le portiamo a conoscere l’immagine
di Maria, incominciando ad insegnar loro l’Ave Maria, l’Angelus ed anche il Rosario
e poi le parliamo di chi è Maria per noi, chi è Maria per ogni creatura.
D.
– Suor Paola, qual è il suo auspicio per questa Solennità dell’8 dicembre?
R.
– Amare sempre Maria, questo è l’auspicio: conoscere sempre Maria, rimanere in relazione
con questa figura importantissima nella nostra vita di consacrate.