Allo Stato sostituire con scuole proprie il servizio offerto dalle paritarie costerebbe
non meno di 5 miliardi. La Fidae, la federazione delle scuole cattoliche, accoglie
con un sospiro di sollievo il ripristino, seppur parziale, dei fondi in finanziaria
per le scuole paritarie in Italia. Sarà comunque il ministro dell’Istruzione a stabilire
come saranno ripartiti i 120 milioni previsti nei due emendamenti passati ieri al
Senato. Alessandro Guarasci ha intervistato il presidente della Fidae, don Francesco
Macrì:
R. – Siamo
parzialmente soddisfatti. Prima di tutto, siamo rimasti molto sconcertati per il taglio
che era stato praticato in finanziaria di ben 133 milioni di euro. Dobbiamo prendere
atto che è stato una forma di ravvedimento da parte del Parlamento. D.
– Una parte dello schieramento politico dice, in sostanza, che questo è un “regalo”
alla Chiesa cattolica. Lei come risponde? R. – Non si tratta
di nessun ricatto da parte della Cei, non c’è stata mai da parte nostra nessuna richiesta
di un privilegio. La questione si colloca alla luce di un principio di civiltà giuridica,
cioè di un riconoscimento effettivo, sostanziale di un diritto civile, potremmo dire,
profondamente laico, perché riconosciuto dalla Costituzione. E questo diritto civile
ha diversi nomi, per esempio la libertà di scelta educativa da parte della famiglia,
una giustizia equa nei confronti di tutti i cittadini senza nessuna forma di discriminazione,
tra cittadini che utilizzano un servizio cosiddetto “statale” e un servizio cosiddetto
“privato”, che privato non è perché è sempre pubblico, come dice anche la legge. Le
scuole paritarie non sono tutte scuole cattoliche: le scuole cattoliche coprono grossomodo
il 50 per cento di questo ampio panorama delle scuole paritarie. D.
– Quanto verrebbe a costare allo Stato se dovesse sostituire con scuole statali il
servizio offerto dalle paritarie? R. – Secondo una pubblicazione
recente del ministero dell’Istruzione, a fronte di 7 milioni e 700 mila alunni della
scuola statale di ogni ordine e grado, nel 2007, c’è un finanziamento pubblico di
57 miliardi di euro. Com’è la situazione della scuola paritaria sotto il profilo finanziario?
Noi abbiamo nel 2007 un milione e oltre di alunni di scuola paritaria di ogni ordine
e grado, con un finanziamento che ammonta alla somma di 534 milioni di euro. La discriminazione
è palese. Abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio dei ministri che attivi tutti
i canali possibili, sia di tipo normativo che di tipo finanziario, perché questa parità
anche in Italia abbia veramente un riconoscimento effettivo, non solo formale, sotto
il profilo giuridico.