Nei giorni scorsi la Santa Sede ha firmato a Oslo la Convenzione contro le munizioni
a grappolo (cluster bombs) tristemente famose non solo per le vittime che provocano
anche fra i civili quando vengono utilizzate, ma anche per le grandissime quantità
di ordigni che rimangono inesplosi sul terreno e continuano a provocare vittime innocenti
a distanza di anni. La Santa Sede è stata attiva fin dall’inizio in questa battaglia
di pace, avendo fatto parte del gruppo di sei Paesi che per primi l’hanno promossa
a livello internazionale. E’ un segnale di un impegno concreto sul fronte del disarmo.
Nel discorso in occasione della firma, il segretario per i Rapporti con gli Stati,
mons. Mamberti, ha osservato che anche nell’attuale congiuntura di crisi economica
e finanziaria, “i bilanci e le spese militari sono purtroppo in allarmante aumento”.
Ciò nonostante la Santa Sede dà con costanza il suo contributo per il rafforzamento
e l’allargamento del diritto umanitario internazionale, coerentemente con il grande
messaggio presentato da Benedetto XVI alle Nazioni Unite in occasione del suo viaggio
a New York. Un lungo cammino, sempre al servizio della vita e della dignità della
persona umana.