Crescono la vocazioni in Africa. È quanto ha affermato padre Otu Andrew Adeiza, del
St. Thomas Aquina Major Seminary di Makurdi (Nigeria centrale): “Abbiamo numerosi
vocazioni, anche religiose, maschili e femminili. Tra le nostre preoccupazioni vi
è quella di garantire una formazione, oltre che spirituale e teologica, anche sociale,
tenendo conto delle specificità del nostro Paese”. Il religioso è uno dei partecipanti
al Corso per Direttori Spirituali organizzato nei giorni scorsi in Vaticano dal CIAM
(Centro Internazionale di Animazione Missionaria), a cui hanno preso parte circa 20
sacerdoti dai Paesi di missione per un approfondimento sulle modalità della direzione
spirituale. “La Nigeria è un Paese dove predominano le religioni rivelate: il cristianesimo
e l'Islam” ha dichiarato padre Andrew all’agenzia Fides. “Tra i cristiani, i gruppi
maggioritari sono i cattolici e gli anglicani. Il dialogo ecumenico e quello inter-religioso
riveste quindi grande importanza. Con i musulmani il dialogo procede, pur con i problemi
rappresentati dall'estremismo e dalla strumentalizzazione della sharia (la legge islamica)
a fini politici”. Theophilus Anyanwu, del Seminario Provinciale di Enugu, nella Nigeria
meridionale aggiunge: “abbiamo circa 50-60 seminaristi. Cerchiamo di inculcare nei
nostri allievi la dimensione missionaria. I risultati sono buoni: dalla nostra diocesi
infatti sono partiti in missione dei sacerdoti verso altre aree della Nigeria, oltre
che verso Paesi dell'Africa, dell'Europa, dell'Asia e dell'America”. Padre Peter Mwangi
Mathu, Direttore Spirituale del Mother of Apostles Seminary di Eldoret (in Kenya),
racconta come nei drammatici giorni delle violenze che sconvolsero il Kenya a gennaio-febbraio
2008, il suo Seminario “diede rifugio ad oltre 200 persone”. Padre Thaddeus Kasmir
Mattowo, Direttore spirituale del St. Charles Lwanga Senior Seminary di Dar es Salaam
in Tanzania, descrive infine qual è il percorso che porta un giovane a diventare sacerdote:
“Nel nostro Seminario vi sono 96 studenti. Offriamo un programma di formazione completa,
non solo teologica e spirituale. Diversi nostri studenti vengono poi inviati a Roma
per completare la loro formazione in una delle Università Pontificie”. (V.V.)