2008-12-05 07:45:58

Zimbabwe: 300mila persone a rischio per il colera. Inflazione alle stelle


E' disastrosa la situazione umanitaria dello Zimbabwe, dove un’epidemia di colera senza precedenti ha provocato la morte di almeno 560 persone e ne minaccia altre 300mila. Questa nuova emergenza s’innesta su un’altrettanto catastrofica situazione politica ed economica. Il tasso d’inflazione annuo nel Paese africano ha raggiunto ormai cifre esorbitanti e il sistema monetario è giunto al collasso. A peggiorare la crisi, anche la decisione della Banca centrale di Harare di emettere nuovi biglietti da 100milioni di dollari locali. Ma quali sono gli elementi che possono determinare tali fenomeni d’iperinflazione e come si contrastano? Stefano Leszczynski lo ha chiesto all’economista Giacomo Vaciago: RealAudioMP3

R. – Tipicamente, perdere una guerra o gravi crisi sociali, che si pensa di superare stampando moneta e quindi ci si può illudere che questo sia un modo per risolvere i problemi del Paese. Ovviamente non è vero e quindi, man mano che si stampa moneta, i prezzi salgono, fino a prendere una dinamica, appunto, accelerata che rappresenta, poi, la fine del sistema monetario.




D. – E’ possibile che, da questa situazione, si riesca a tornare ad un sistema florido? E’ un processo molto lungo?




R. – Chiaramente, il problema richiede un compromesso sociale tra le principali forze politiche, richiede il reinserimento di una democrazia elementare, almeno accettare che si vada a votare per scegliere un governo. Allora, alcune di queste regole fondamentali del vivere civile, vanno ripristinate.




D. – Lascia perplessi la decisione del governatore della Banca centrale dello Zimbabwe di assicurare alla popolazione più liquidità per le feste natalizie. Questo è l’obiettivo delle nuove banconote da 100 milioni di dollari zimbabwani?




R. – Aggiungere “zeri”, non risolve nessun problema. La gente ha bisogno di “carta” per fare la spesa ma, fondamentalmente, questo significa che nell’economia le regole del buon mercato non ci sono. Quindi, l’intera economia funziona come un’economia di baratto, scambi pezzi di carta pensando che dentro ci sia però un chilo di carne, un litro di latte.




D. – Cos’è che garantisce il valore della moneta?




R. – Lo garantisce la forza economica del Paese. Alla fine, la moneta di un Paese è il termometro di quanto vale quel Paese, non più le riserve che aveva la Banca centrale. E’ chiaro che all’interno del Paese, il valore della moneta è misurato dal suo potere d’acquisto, quanti beni la massaia porta a casa con quelle banconote quando le spende nei negozi.


In Burundi, invece, è finalmente accordo per il cessate il fuoco tra governo e ribelli delle Forze Nazionali di Liberazione. Al termine di un vertice a Bujumbura sono stati rimossi gli ostacoli che impedivano gli accordi di pace, tra cui la ripartizione del potere politico e militare.Il Paese africano – lo ricordiamo – ha affrontato una lunga guerra civile, cominciata nel ‘93, che ha provocato 300 mila morti.









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