Si celebra oggi la Giornata Mondiale del Volontariato
“La definizione culturale di volontario può variare secondo le circostanze, ma esiste
un principio incrollabile: ogni individuo può determinare la differenza nella società”.
Così, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon in occasione dell'odierna Giornata
Mondiale del Volontariato. A vincere quest’anno il premio del Volontariato Internazionale
2008, promosso dalla Focsiv, è Cristina Daniele di Cuneo, da tre anni in Africa con
l’associazione Lvia e promotrice di un progetto sul riciclo dei rifiuti in Burkina
Faso. Ma come è nata questa esperienza? Benedetta Capelli lo ha chiesto alla
stessa Cristina Daniele:
R. – Questo
progetto è nato nel 2005 quando il comune di Ouagadougou ha chiesto alla Lvia - che
lavora in Africa da più di 40 anni - di aiutarla a risolvere un grande problema per
la gestione dei rifiuti solidi urbani e, in particolare, proprio per i rifiuti plastici.
Quindi, è nato questo centro per la valorizzazione dei rifiuti plastici dove 30 donne,
tutti i giorni, comprano i rifiuti plastici dalle persone che raccolgono la plastica
per le strade e la valorizzano. La separano per colore e per tipologia di plastica,
lavandola e tagliandola fino a ridurla in un granulato che viene venduto alle imprese
locali che poi la riutilizzano per fare oggetti diversi in plastica come sedie, tubi,
ma anche kit scolastici con righelli, goniometri, squadrette che sono utilizzati anche
per iniziative di sensibilizzazione con i bambini. Questi bambini possono vedere che,
a partire da un rifiuto, è ancora possibile fare degli oggetti sia per incentivare
la scolarizzazione dei bambini. Attraverso questo progetto, si riesce a lottare contro
la povertà, offrendo impiego a 30 donne e cinque uomini che lavorano nel centro, oltre
ad una possibilità di reddito per queste persone. Ma è anche molto importante da un
punto di vista ambientale perché si aiuta a migliorare la qualità dell’ambiente nella
città, nella periferia della città dove la dispersione dei rifiuti plastici è un grosso
problema sia per l’agricoltura che per l’allevamento perché la plastica diffusa nei
campi, diminuisce la fertilità del terreno e, allo stesso tempo, i sacchetti plastici
che si trovano nei campi rappresentano un problema per gli animali che spesso li mangiano,
morendo soffocati.
D. – Come mai in Africa, dove ci sono emergenze come
la fame, si sente invece la necessità di investire nel riciclaggio dei rifiuti?
R.
– Negli ultimi anni si è assistito ad una crescente urbanizzazione delle città, quindi
sempre più ci sono rifiuti plastici che non sono biodegradabili e, allo stesso tempo,
le comunità locali e i comuni hanno il compito di gestire i rifiuti ma non sempre
hanno le competenze, i mezzi e gli strumenti per poterlo fare.
D.
– Che valore ha questo premio?
R. – Un grande riconoscimento
del lavoro fatto, non solo per me ma per tutta la mia organizzazione, la Lvia, soprattutto
per le donne di Ouagadougou che lavorano con me ed anche il comune che cerca veramente
di risolvere il problema dei rifiuti.
D. – Oggi essere volontari che
significato ha?
R. – Mettersi a servizio degli altri
e, nel caso del volontariato internazionale, significa anche cercare di denunciare
tutte le ingiustizie che ci sono al mondo e cercare di fare qualcosa. Al tempo stesso,
credo che sempre più il ruolo del volontario non sia quello di costruire opere, ma
sia un ruolo di "facilitatore" di processi di cui gli attori principali devono essere
le comunità locali. Inoltre, il volontario internazionale ha secondo me il dovere
di informare, quando rientra nel proprio Paese, per cercare di far conoscere meglio
le realtà africane in cui lavoriamo perché spesso la conoscenza che si ha dell’Africa
è stereotipata, non sempre corrisponde alla realtà.