Il nuovo ambasciatore argentino dal Papa per le Lettere credenziali
I valori irrinunciabili per la persona e la società ed il 30.mo anniversario della
mediazione della Santa Sede per la soluzione della controversia tra Argentina e Cile
nella zona Australe sono stati al centro del discorso che Benedetto XVI ha rivolto
stamani a Juan Pablo Cafiero, nuovo ambasciatore di Argentina presso la Santa Sede,
che ha presentato al Papa le proprie Lettere credenziali. Il servizio di Amedeo
Lomonaco:
La Chiesa
– ha detto il Santo Padre – “cerca in ogni momento di promuovere la dignità della
persona ed elevarla in un modo integrale per il beneficio di tutti”. La fede in Cristo
ha dato impulso in Argentina a numerose iniziative benefiche ed assistenziali. La
sollecitudine e le attività ecclesiali – ha affermato il Papa - “si sono irradiate,
anche con una specifica intensità, negli ambiti sanitari, culturali, educativi, lavorativi
e di assistenza verso i più poveri”.
La comunità
cattolica – ha aggiunto – persegue unicamente l’obiettivo di dare una testimonianza
di carità e di proiettare sulle coscienze la luce del Vangelo: “La Chiesa, senza pretendere
di convertirsi in soggetto politico, aspira con l’indipendenza propria della sua autorità
morale, a cooperare lealmente e apertamente con tutti i responsabili dell’ordine temporale
nel nobile progetto di ottenere una civilizzazione della giustizia, della pace, della
riconciliazione, della solidarietà e di tutti quegli altri valori che mai si potranno
derogare né abbandonare alla mercede dei consensi di partito, poiché sono incisi nel
cuore umano e rispondono alla verità”.
Il sentiero
verso la verità è illuminato dalla presenza di Dio sia nella coscienza di ogni uomo
sia nell’ambito pubblico. Tale presenza – ha osservato il Papa - è “un saldo sostegno
per il rispetto dei diritti fondamentali della persona” e l’edificazione di una società
fondata su tali valori. Tra i “valori irrinunciabili che esaltano la persona e l’intera
comunità” ci sono “il sostegno alla famiglia basata sul matrimonio”, l’orientamento
in favore di una morale “le cui note principali sono scritte nell’intimo dell’anima
umana”, lo spirito di sacrificio e di solidarietà, “la difesa della vita umana dal
concepimento fino al suo termine naturale”, “lo sradicamento della povertà”, “la lotta
contro la corruzione”. Il Papa ha anche ricordato l’urgenza di misure per i genitori,
a sostegno del loro diritto inalienabile di educare i loro figli nelle convinzioni
etiche e religiose, e la promozione dei giovani perché diventino uomini e donne di
pace e riconciliazione.
Il Santo Padre ha chiesto
di trasmettere al presidente argentino, la signora Cristina Fernández de Kirchner,
i propri saluti accompagnati dalla preghiera per tutte le iniziative che incoraggiano
“la concordia, la giustizia, il conseguimento del bene comune” in Argentina, Paese
con “profonde tradizioni cristiane”.
Benedetto XVI
ha ricordato, infine che oggi, alla presenza di una delegazione della Santa Sede,
i presidenti di Argentina e Cile presenzieranno a Monte Aymond alla cerimonia di commemorazione
del 30.mo anniversario della mediazione realizzata da Giovanni Paolo II per la soluzione
della controversia tra queste due nazioni nella definizione dei confini nella zona
australe del Continente. Il monumento commemorativo che sarà innalzato a Monte Aymond
- ha spiegato - sarà una “testimonianza eloquente e servirà per stringere ancora di
più i legami di fratellanza e la volontà di intesa tra i due Paesi”.
Grazie
agli sforzi dei loro governanti e istituzioni, nonché ai loro comuni ideali culturali,
sociali e religiosi, Argentina e Cile – ha concluso Benedetto XVI - hanno saputo “abbandonare
le vie dello scontro per dimostrare che con il dialogo e la nobiltà di cuore si può
raggiungere una pace dignitosa, stabile e solida”.