Spagna: i vescovi condannano l'assassinio dell'Eta
“Ancora una volta il terrorismo ha lasciato il suo segno sulla società spagnola, con
l'assassinio, per mano dell’Eta, dell'imprenditore basco Ignacio Uría Mendizábal”,
ucciso oggi a Azpeitìa. Lo scrive in una nota l’arcivescovado di Madrid - ripresa
dall'agenzia Sir - sottolineando che si è trattato di “un crimine crudele che ha messo
fine alla vita di un essere umano, immagine e somiglianza del Creatore, il cui assassinio
costituisce un grave peccato”. L’imprenditore, 70 anni di età, era il proprietario
di Altuna y Uria, società che partecipa alla costruzione delle ferrovie ad alta velocità
nella regione basca. Il cardinale di Madrid e i suoi ausiliari condannano “questa
azione contro la vita e la libertà, al tempo stesso ricordano che il terrorismo è
un ‘no’ radicale alla legge di Dio” e soprattutto al diritto fondamentale “della dignità
della persona umana”. Per i presuli “il terrorismo nasconde un'enorme crisi di coscienza
morale”. Perciò, esortano i fedeli a pregare “affinché cessi la violenza”, chiedendo
“un cambiamento nel cuore dell'uomo” e “una vera conversione dei terroristi”. Anche
“affinché le autorità lavorino con tutti i mezzi dello Stato di diritto per la giustizia
e la pace vere, e cresca un sentimento di rispetto assoluto della dignità della persona
umana in tutti gli ambiti della società, in modo che si vinca il male con il bene”.
Infine, un’invocazione alla Madonna affinché “commuova la coscienza ed il cuore dei
terroristi, ossessionati dall'odio e dalla negazione di Dio e dell'uomo, e li converta”.
Dal canto suo il vescovo di Bilbao, mons. Ricardo Blàzquez ha condannato l'attentato
chiedendo la smobilitazione dell'Eta. "L'unità di quanti delegittimano i suoi metodi,
le sue azioni, le teorie ed i suoi obiettivi, - ha affermato in una nota il presule
- alimentano la nostra speranza e sostengono il nostro impegno per un pronto sradicamento
del terrorismo". (A.M.)