Senegal: riunione di vescovi di quattro Paesi sui mali nella regione
La povertà, lo spirito disfattista e fatalista, la mancanza di lavoro, l’instabilità
politica: sono i problemi sociali discussi a Thiès, in Senegal, dalla Conferenza episcopale
interterritoriale dei vescovi del Senegal, della Mauritania, di Capo Verde e Guinea
Bissau. Nel corso dell’assemblea, insieme a diversi esperti, i presuli hanno identificato
i mali che nei loro Paesi rallentano la crescita economica, provocano l’insicurezza
alimentare e rendono meno fruttuosi gli sforzi per ridurre l’indigenza. Per risvegliare
l’iniziativa, il coraggio e la speranza nei popoli, i vescovi hanno proposto delle
opzioni strategiche. E’ stata sottolineata l’urgenza di ridurre la povertà e a tal
proposito, per la Quaresima 2009, i fedeli saranno esortati al “fervore spirituale”
e a seguire il cammino della “speranza cristiana, una speranza che non inganna”. L’incontro
di Thiès è stato anche un pretesto per i vescovi per tornare a parlare del Sinodo
sulla Parola di Dio che si è svolto a Roma dal 5 al 26 ottobre, in preparazione anche
del Sinodo dei vescovi dell’Africa previsto a Roma ad ottobre del prossimo anno. In
vista dell’assise, sono state fissate, per febbraio l’Assemblea generale della Conferenza
episcopale regionale dell’Africa dell’Ovest (Cerao) e per settembre un’Assemblea plenaria
del Simposio delle conferenze episcopali d’Africa e del Madagascar. I vescovi del
Senegal, della Mauritania, di Capo Verde e della Guinea Bissau hanno anche parlato
della celebrazione a Thiès, dal 24 al 26 aprile 2009, delle Giornate mondiali della
Gioventù. Il raduno, che costituisce per i giovani dei Paesi membri della Conferenza
episcopale un momento di comunione e di testimonianza nella gioia e nella preghiera,
si svolgerà sul tema “Con Gesù Risorto, siamo artefici di un mondo migliore”. Nel
corso dell’assemblea episcopale sono stati rinnovati i membri del Consiglio permanente
della Conferenza, mentre mons. Jean Noël Diouf, vescovo di Tamabacoumba, è stato rieletto
presidente per un secondo mandato di 3 anni. (T.C.)