Avvenire compie 40 anni: intervista con il direttore Dino Boffo
"Avvenire", il quotidiano dei cattolici italiani, compie oggi 40 anni: nasceva infatti
il 4 dicembre del 1968, fortemente voluto da Paolo VI come strumento culturale comune
per i cattolici del Paese. In questa occasione è stato lanciato il nuovo sito del
quotidiano www.avvenire.it; ma ascoltiamo il direttore Dino Boffo al microfono
di Luca Collodi:
R.
– Io direi che in una società pluralista, caratterizzata dalla molteplicità delle
presenze editoriali, è possibile anche una voce di ispirazione cristiana, e questa
presenza non è solo formale o pleonastica, ma è fondamentale per garantire il pluralismo
stesso, perché il pluralismo non si afflosci perdendo la bussola del vero bene dell’uomo
e delle società.
D. – Potremmo dire una presenza
umile, ma attiva...
R. – Sì, nel senso che a me pare
che il nostro compito, all’inizio di questa esperienza, come oggi, sia offrire un
punto di vista prospetticamente cattolico su quanto accade. E’ questo lo specifico,
cioè offrire il punto di vista prospetticamente cattolico che renda interessante e
sorprendente un giornale come il nostro, diversamente finirebbe per essere omologabile
agli altri, e quindi, praticamente inutile. Ed è importante anche in contesti di cattolicesimo
diffuso come il nostro, c'è il rischio, infatti, di considerare scontato il punto
di vista cattolico o della Chiesa. Si sa già tutto, si pensa, e invece magari è un
sapere sclerotizzato. Per questo, il punto di vista cattolico va riproposto nella
sua freschezza e nella sua perenne originalità.
D.
– Un giornale che, con prudenza, accetta però anche la polemica...
R.
– Sì, l’accetta quando è indispensabile, e anch’essa è per voler bene al mondo, per
voler bene agli altri, non per servire in maniera autoreferenziale noi stessi. Delle
volte bisogna essere molto franchi proprio in nome dell’amore.
D.
– Direttore Boffo, è difficile attraverso un giornale rappresentare le posizioni dei
cattolici italiani?
R. – Diciamo che non è scontato,
non è facilissimo, perchè il cattolicesimo italiano ha una ricchissima tradizione
e perchè ci sono presenze che provano, che testimoniano le più diverse sfumature.
E tuttavia non è impossibile. Proprio l’esistenza di Avvenire come laboratorio dell’unità
dei cattolici italiani sta a dimostrare che l’avventura è possibile.
D.
– Avvenire non disdegna nemmeno l’uso delle nuove tecnologie, nel panorama mediatico
in continua evoluzione...
R. – Sì, infatti oggi noi
come piccolo dono ai nostri lettori e a tutti i nostri potenziali interlocutori offriamo
il sito profondamente rinnovato, il giornale on line, reperibile gratuitamente da
tutti e da tutto il mondo. E’ semplicemente la proposta di tutto il nostro giornale,
con gli aggiornamenti, però, delle notizie ora per ora e, in più, c’è qualcosa di
specifico proprio del sito, soprattutto sul piano della discussione, della documentazione.
D. – Come sarà Avvenire del futuro?
R.
– Io spero che sia fedele alle sue radici e nello stesso tempo capace di colloquiare
con gli uomini di ogni stagione.