Nella Repubblica Democratica del Congo stanno lentamente rientrando nelle loro abitazioni
le migliaia di persone sfollate nelle scorse settimane dalla zona a nord di Goma,
capoluogo del Nord Kivu, a causa dei combattimenti tra l’esercito regolare e i ribelli
guidati dal generale dissidente Laurent Nkunda. Secondo fonti locali, il 65% della
popolazione di Kanyabayonga (principale centro abitato sull’asse che da Goma porta
verso il nord del Paese) è ormai rientrato in città. Fonti della Misna confermano
poi che il rientro degli sfollati sta proseguendo anche sull’asse Nyamilima-Ishasha,
l’area a nord-est di Goma, verso il confine con l’Uganda, teatro dei più recenti combattimenti.
Le Nazioni Unite sono tornate, intanto, a denunciare l’arruolamento forzato di minori
tra le file dei combattenti. Sul fronte politico si registrano poi timidi passi avanti.
I ribelli si sono detti pronti a incontrare il governatore del Nord Kivu, Julien Paluku,
che ieri aveva chiesto un confronto diretto con Laurent Nkunda. Il confronto, inizialmente
respinto, dovrebbe anticipare, nell’ottica dei ribelli, quel dialogo diretto col governo
centrale di Kinshasa. Un incontro che Nkunda chiede incessantemente dall’avvio dell’ultima
campagna militare. Le autorità congolesi finora si sono sempre rifiutate di incontrare
il generale dissidente. (A.L.)