Medio Oriente: ebrei, cristiani e musulmani in preghiera contro la siccità
“Una preghiera comune non considera le differenze tra le religioni. Siamo tutti esseri
umani che pregano lo stesso Dio”: lo hanno detto il rabbino Shlomo Didi, padre Ian
Clark della chiesa scozzese e Muhammad Dahamse, imam della moschea di Kafr Kana, vicino
Nazareth, riuniti per pregare contro la siccità che da settimane incombe sulla zona
minacciando le coltivazioni e la popolazione locale. I rappresentanti delle tre comunità
religiose – riferisce il quotidiano Ha’aretz ripreso dalla Misna – si sono incontrati
sulle sponde del bacino di Kinneret, che rifornisce il sistema nazionale degli acquedotti
e il cui livello è sceso sotto i livelli di allarme, per pregare insieme per la pioggia.
“La siccità minaccia tutti noi – ha detto il rabbino Didi – per questo speriamo che
la nostra richiesta venga accolta e che il Kinneret sia benedetto con l’arrivo di
una stagione piovosa”. Decine di artisti, che si erano recati sul luogo per l’occasione
hanno dipinto la scena della preghiera congiunta. Per contrastare il pericolo della
siccità, l’Autorità per l’acqua ha annunciato una serie di incontri nelle prossime
settimane e chiesto la collaborazione della popolazione con una serie di annunci pubblicitari
che descrivono come pulire la casa in maniera razionale e senza sprechi. In Israele
e nei Territori palestinesi Occupati, l’acqua costituisce un bene prezioso ma se gli
Israeliani ne beneficiano tutto l’anno, i palestinesi sono vittime di tagli arbitrari,
in particolare durante l’estate. In Cisgiordania inoltre, le reti sono spesso sotto
il controllo diretto dei coloni, che, quando lo desiderano, possono chiudere le paratoie
di distribuzione degli avamposti in direzione dei villaggi palestinesi. (R.P.)