2008-12-03 16:12:31

La Chiesa polacca raccoglie fondi per le Chiese dell’ex Urss


La chiesa polacca celebrerà la seconda domenica di Avvento con un’iniziativa giunta ormai alla nona edizione: la raccolta di fondi per le Chiese dell’ex Unione Sovietica. L’iniziativa, promossa dalla Commissione di assistenza per la Chiesa in Oriente della Conferenza episcopale polacca, ha scelto quale tema per il 2008 “Prendiamoci cura della vita umana”. Secondo i dati forniti dal direttore dell’organismo episcopale, padre Józef Kubacki, sono 1300 i sacerdoti, i religiosi e le religiose polacche che prestano servizio nelle diocesi russe, ucraine, bielorusse, kazakhe e, più in generale, nei Paesi dell’Asia Centrale. “L’azione di quest’anno mira, soprattutto, ad aiutare gli orfanotrofi e i centri di accoglienza per ragazze madri o donne abbandonate con figli a carico. Si tratta di organismi gestiti soprattutto dalla Chiesa”, ha spiegato padre Kubacki. “La situazione delle famiglie in Russia è a dir poco drammatica”, ha sottolineato padre Jerzy Steckiewicz, presbitero di Kalinigrad (enclave russa tra Polonia e Lituania) intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, tenutasi ieri a Varsavia. “Ogni 1000 matrimoni, registriamo 800 divorzi, sei aborti ogni dieci gravidanze. Tanti nuclei familiari si sono sciolti e i ragazzi sono finiti per la strada” ha precisato padre Steckiewicz”. La situazione in Ucraina non è migliore, così come raccontata da padre Paweł Gonczaruk, direttore della Caritas di Kamyanets-Podilskyi. “Negli ultimi 17 anni sono stati ben 30 milioni i bambini uccisi nel grembo delle loro madri. Fin dai giorni della rinascita, la Chiesa locale è impegnata in questo settore, cercando di lavorare al fianco delle famiglie proponendo seminari e corsi prematrimoniali tenuti da laici opportunamente preparati nelle Facoltà Teologiche all’estero”. L’iniziativa della raccolta fondi è fortemente sostenuta dal cardinale Józef Glemp, primate di Polonia. L’anno scorso sono stati raccolti 500 mila euro. (A cura di Davide Dionisi)







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