2008-12-02 14:48:40

Una finanza sostenibile per uno sviluppo sostenibile: alla Conferenza di Doha mons. Migliore chiede di rispettare la voce dei più poveri


La crisi finanziaria e le minacce del terrorismo non devono distogliere l’attenzione della comunità internazionale dai bisogni dei più poveri nel mondo. Cosi si è espresso l’arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite di New York, nel suo intervento di ieri alla Conferenza di Doha, nel Qatar, convocata dall’ONU per dibattere sul tema del finanziamento allo sviluppo. Il servizio di Roberta Gisotti.RealAudioMP3

Sopra le nostre teste a Doha incombe una nube, ha esordito l’arcivescovo Celestino Migliore: è “l’ansia per le conseguenze economiche e politiche di una crisi finanziaria senza precedenti e la persistente devastante presenza del terrorismo, come evidenziato dai tragici eventi di Munbai, in India”. “Queste crisi - ha osservato il presule - rappresentano un'enorme sfida” per trovare modo di occuparsi dei più bisognosi.

 
“Alle sue radici - ha chiarito l’osservatore permanente della Santa Sede - la crisi finanziaria non è un fallimento d’ingegnosità umana, ma piuttosto di condotta morale”. E purtroppo oggi si vedono “gli effetti di tale cupidigia di breve termine e mancanza di prudenza”, cosicché quelli che da poco erano usciti dall’estrema povertà probabilmente ora vi ricadranno”.

 
“Noi spesso parliamo - ha proseguito mons. Migliore - di sviluppo sostenibile” per soddisfare “le necessità del presente senza compromettere la capacità per le future generazione di soddisfare le loro necessità”. “Allo stesso modo - ha sostenuto il presule - la finanza sostenibile dovrebbe soddisfare le necessità presenti del capitale, assicurando insieme la preservazione e l’incremento delle risorse a lungo termine”. Da qui, l’auspicio della Santa Sede perché “il principio di uno sviluppo finanziario sostenibile sia applicato ai mercati finanziari”. Questa è la grande sfida della Conferenza di Doha: “Niente meno che assicurare, in modo sostenibile, il finanziamento per lo sviluppo”.

 
Infine, un richiamo alla comunità internazionale perché rispetti “le voci di quei Paesi e individui che hanno maggior bisogno di assistenza finanziaria”. Cosi anche mons. Migliore ha sollecitato che sia ridefinito il ruolo delle istituzioni Bretton Woods e cosi pure i cosiddetti G8 e G20 ascoltino le voci di quelli che hanno di maggior bisogno assistenza nello sviluppo.







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