Iniziative di preghiera e di pace a Mumbai dopo gli attentati
Grande partecipazione al corteo che ieri sera ha sfilato per le strade di Mumbai fino
all’hotel Oberoi, uno dei due alberghi presi di mira dai terroristi nei giorni scorsi.
La commozione dei manifestanti si è mischiata alla rabbia per quanto accaduto, in
molti hanno puntato il dito contro la politica, rea di non aver capito fino in fondo
i segnali di allerta. Dal canto suo l'arcivescovo di Bophal, mons. Leo Cornelio ha
rivolto a tutte le comunità cattoliche indiane, l'invito ad una domenica di preghiera
dei cattolici per tutte le vittime degli attentati terroristici di Mumbai, condannando
di nuovo gli attacchi, con un richiamo “all'unità” dell’India. “Il terrorismo è un
virus che cerca di divorare questo Paese – ha detto il presule in una dichiarazione
ripresa al Sir -. Noi dobbiamo restare uniti per sconfiggere questo desiderio maligno”.
L’arcivescovo di Bhopal, che ha dedicato messe speciali per le vittime ieri mattina
e ieri sera nella sua diocesi, ha anche reso omaggio alle forze dell’ordine “che hanno
sacrificato la loro vita per il Paese nella lotta contro i terroristi a Mumbai”. Inoltre
numerosi leader religiosi riuniti a Lucknow, capitale dello stato indiano di Uttar
Pradesh, nell'India settentrionale, - riferisce l'agenzia Fides - hanno dichiarato
che c’è bisogno che le diverse comunità religiose e tutti i credenti diano un segnale
forte contro il terrorismo e contribuiscano a costruire la pace e l’armonia nel paese.
L’incontro interreligioso è stato organizzato ieri, dalle Chiese cristiane di tutte
le confessioni presenti nella città. I cristiani hanno invitato i credenti e tutti
gli uomini di buona volontà, che desiderano pace e concordia, a pregare per le vittime
del terrorismo e a manifestare il ripudio della violenza, del conflitto, degli atti
di cieca distruzione della vita. Mons. Gerald John Mathias, vescovo cattolico di Lucknow,
a nome di tutti i presenti ha espresso tutto il suo sdegno e lo shock per il terrorismo
che ha cercato di sconvolgere un paese multireligioso e multiculturale come l’India:
“A Mumbai è stata attaccata la nostra nazione per intero, la nostra civiltà, ogni
singolo cittadino del nostro amato paese”, ha detto. “Molti leader religiosi hanno
concordato con me e hanno voluto essere presenti a questo incontro”, ha continuato
il presule, “testimoniando la volontà delle comunità religiose di costruire la pace
e l’armonia”. “Noi credenti, di tutte le religioni, non possiamo restare in silenzio.
Questo è il momento della solidarietà con tutti coloro che sono stati colpiti dal
terrorismo e con le famiglie delle vittime. Restiamo uniti e manifestiamo la nostra
forza di pace e di non-violenza nel nome di Dio”, ha detto il vescovo parlando alla
folla di persone radunate per la veglia. I cristiani in India, pur sottoposti nei
mesi scorsi a pressioni e a violenze da parte di gruppi radicali indù, stanno cercando
il dialogo con i leader religiosi di tutte le comunità presenti nel paese: indù, musulmani,
buddisti, ebrei, sikh e altre minoranze, per riportare in India un clima di pace,
riconciliazione e armonia. (B.C.)