2008-12-01 15:57:07

Iniziative di preghiera e di pace a Mumbai dopo gli attentati


Grande partecipazione al corteo che ieri sera ha sfilato per le strade di Mumbai fino all’hotel Oberoi, uno dei due alberghi presi di mira dai terroristi nei giorni scorsi. La commozione dei manifestanti si è mischiata alla rabbia per quanto accaduto, in molti hanno puntato il dito contro la politica, rea di non aver capito fino in fondo i segnali di allerta. Dal canto suo l'arcivescovo di Bophal, mons. Leo Cornelio ha rivolto a tutte le comunità cattoliche indiane, l'invito ad una domenica di preghiera dei cattolici per tutte le vittime degli attentati terroristici di Mumbai, condannando di nuovo gli attacchi, con un richiamo “all'unità” dell’India. “Il terrorismo è un virus che cerca di divorare questo Paese – ha detto il presule in una dichiarazione ripresa al Sir -. Noi dobbiamo restare uniti per sconfiggere questo desiderio maligno”. L’arcivescovo di Bhopal, che ha dedicato messe speciali per le vittime ieri mattina e ieri sera nella sua diocesi, ha anche reso omaggio alle forze dell’ordine “che hanno sacrificato la loro vita per il Paese nella lotta contro i terroristi a Mumbai”. Inoltre numerosi leader religiosi riuniti a Lucknow, capitale dello stato indiano di Uttar Pradesh, nell'India settentrionale, - riferisce l'agenzia Fides - hanno dichiarato che c’è bisogno che le diverse comunità religiose e tutti i credenti diano un segnale forte contro il terrorismo e contribuiscano a costruire la pace e l’armonia nel paese. L’incontro interreligioso è stato organizzato ieri, dalle Chiese cristiane di tutte le confessioni presenti nella città. I cristiani hanno invitato i credenti e tutti gli uomini di buona volontà, che desiderano pace e concordia, a pregare per le vittime del terrorismo e a manifestare il ripudio della violenza, del conflitto, degli atti di cieca distruzione della vita. Mons. Gerald John Mathias, vescovo cattolico di Lucknow, a nome di tutti i presenti ha espresso tutto il suo sdegno e lo shock per il terrorismo che ha cercato di sconvolgere un paese multireligioso e multiculturale come l’India: “A Mumbai è stata attaccata la nostra nazione per intero, la nostra civiltà, ogni singolo cittadino del nostro amato paese”, ha detto. “Molti leader religiosi hanno concordato con me e hanno voluto essere presenti a questo incontro”, ha continuato il presule, “testimoniando la volontà delle comunità religiose di costruire la pace e l’armonia”. “Noi credenti, di tutte le religioni, non possiamo restare in silenzio. Questo è il momento della solidarietà con tutti coloro che sono stati colpiti dal terrorismo e con le famiglie delle vittime. Restiamo uniti e manifestiamo la nostra forza di pace e di non-violenza nel nome di Dio”, ha detto il vescovo parlando alla folla di persone radunate per la veglia. I cristiani in India, pur sottoposti nei mesi scorsi a pressioni e a violenze da parte di gruppi radicali indù, stanno cercando il dialogo con i leader religiosi di tutte le comunità presenti nel paese: indù, musulmani, buddisti, ebrei, sikh e altre minoranze, per riportare in India un clima di pace, riconciliazione e armonia.
(B.C.)







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