Aperto il Congresso delle scuole cattoliche d'Europa
Gli istituti d’istruzione cattolici offrono un contributo fondamentale allo spazio
pubblico. Al congresso a Roma delle scuole cattoliche europee, Monsignor Vincent Nichols,
presidente della commissione della Ccee per la scuola, ribadisce come nella nostra
società secolarizzata ci sia sempre più bisogno di diffondere il messaggio cristiano.
Un punto enfatizzato anche dal monsignor Diego Coletti, a capo della commissione Cei
per l’Educazione, e che ha messo in luce la mancanza di fondi. Alessandro Guarasci
Ha
aperto la riflessione del Congresso il vescovo ausiliare di Sarajevo Pero Sudar
che è anche promotore del progetto "Scuole cattoliche per l’Europa". Helene Destombes
lo ha intervistato: R.
- Questo progetto, “Scuole cattoliche per l’Europa”, è nato dalla necessità della
Chiesa cattolica di sopravvivere in Bosnia-Erzegovina. Purtroppo, sappiamo che, a
causa della guerra, è praticata la pulizia etnica: la Chiesa cattolica è più che dimezzata
in Bosnia-Erzegovina: di circa 950 mila cattolici prima della guerra, ne sono rimasti
460 mila. Allora, il progetto nasce per incoraggiare i genitori cattolici a rimanere
specialmente nelle zone in cui la politica ha deciso che i cattolici non ci devono
essere più. Il secondo obiettivo che volevamo nello stesso tempo cogliere è servire
la causa umana in Bosnia-Erzegovina in quelle zone veramente molto provate dalla intolleranza.
La causa umana, in Bosnia-Erzegovina, oggi, presuppone la tolleranza ma più che la
tolleranza, un clima nuovo, una mentalità nuova affinché le differenze etniche, culturali
e religiose non vengano viste come una minaccia ma come una sfida positiva. In questo
senso, abbiamo fatto un passo, forse delle volte troppo, secondo alcuni, audace, cioè
quello di dare anche la possibilità ai sacerdoti ortodossi di venire nelle nostre
scuole ed insegnare ai bambini ortodossi che decidono di frequentare l'ora di religione
ortodossa, e lo stesso vale per i bambini musulmani. Sono sicuro che questa, oggi,
è una sfida per le scuole cattoliche: dare veramente un esempio, senza tradire la
propria identità religiosa, prendendo come collaboratori i non cattolici, nel servizio
della causa umana; questo, secondo me, oggi, è il modo migliore in cui possiamo evangelizzare,
con una testimonianza vissuta, una testimonianza dell’accoglienza, dell’apertura,
piuttosto che del solo annuncio.